Andrea Crisanti, virostar, è stato eletto senatore in Europa col Partito Democratico. “Il Pd, trascinato dalla mia candidatura, in Inghilterra ha ottenuto il 47%”, dichiara il neo parlamentare. “Bisogna riflettere sul perché ci sono stati questi risultati all’estero, tenendo conto che in media ha ottenuto ovunque più del 30%”.
C’è anche da capire, secondo Crisanti, “perché il programma del Partito Democratico è riuscito in qualche modo a coinvolgere gli italiani all’estero, cosa che non è riuscito a fare in Italia”. Bisogna anche tenere in conto che “l’emigrazione non è più come un tempo, in cui ci si scriveva solo qualche lettera; adesso c’è un flusso continuo di informazioni, con italiani all’estero che leggono i giornali e guardano i programmi italiani”.
Parlando dei suoi impegni futuri, il neoeletto sottolinea quello che definisce il suo “impegno d’onore”, cioè l’eliminazione delle barriere che rendono gli italiani all’estero “di fatto dei cittadini di serie B”, per quanto riguarda “le pensioni, l’accesso al sistema sanitario nazionale e tutta una serie di problemi che rendono la vita difficile”. Punta anche il dito sul problema della rappresentatività, evidenziando come “in Europa 2.700.000 italiani, che rappresentano circa la metà della popolazione della Sicilia, eleggono solo un senatore”. Sono problemi “noti a tutti i partiti” e per questo, dichiara Crisanti, “mi impegnerò a trovare un accordo tra le parti”.
Ci auguriamo davvero che Crisanti lavori aspramente per raggiungere gli obiettivi che lui stesso ha citato. Probabilmente si renderà conto molto presso che in Parlamento, soprattutto all’opposizione, non sempre volere è potere: ma lo invitiamo fin d’ora a farsi sentire con forza e a non mollare mai, a ottenere risultati con ogni mezzo. Ne va anche della sua credibilità e di quella del partito a cui appartiene.