Rinviare ancora le elezioni dei Comites vorrebbe dire indebolire i Comites stessi. E’ questa l’opinione dell’On. Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto nella ripartizione estera Europa.
“Sono perplesso sulla proposta del CGIE di rinviare nuovamente le elezioni dei Comites, previste attualmente per il 3 Dicembre di quest’anno, per via della pandemia in corso”, dichiara Ungaro in una nota. Poi continua: “Ogni rinvio lede la già esile credibilità istituzionale di questo importante organo di rappresentanza democratica delle nostre comunità all’estero”.
“Il rinnovo naturale doveva avvenire nel 2020, ma si decise un primo rinvio perché le strutture consolari erano alle prese con il referendum costituzionale. Ora nel 2021 si cita la pandemia. Mi chiedo quale argomento si userà nel 2022 per il rinvio al 2023”.
Per il deputato renziano “ogni rinvio è un duro colpo alla serietà di questa istituzione, rinvii a cui purtroppo siamo abituati: quando si votò l’ultima volta nel 2015 erano passati 10 anni dall’elezione precedente del 2005, quando invece i Comites andrebbero rinnovati ogni 5 anni. Senza rinnovo nel tempo i Comites, i cui consiglieri ricordo sono tutti volontari non retribuiti, semplicemente si spengono”.
“È vero che in molti paesi la pandemia è ancora in corso, ma ricordo che le elezioni dei Comites avvengono con il voto postale e non in presenza e che il Parlamento ha stanziato risorse per la sperimentazione del voto elettronico. Inoltre, chi ci dice che la pandemia sarà sotto controllo in tutto il mondo entro la prossima primavera?”, conclude Ungaro.
GARAVINI (IV): RINVIO ELEZIONI COMITES OPERAZIONE AVVENTATA
“Rischia di essere un’operazione avventata”. Lo ha detto la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri e Vicecapogruppo vicaria Italia Viva-Psi alla riunione in videoconferenza organizzata dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero a proposito della proposta di rinvio delle elezioni dei Comites. Sulla posticipazione del voto “è il Cgie che si deve porre il quesito: è nell’interesse dei nostri connazionali all’estero?” si chiede Garavini. “Lasciatemi esprimere la mia perplessità – ha aggiunto -: è anomalo che sia un organo di rappresentanza quale il Cgie a chiedere il rinvio di elezioni per le quali sia il governo che l’amministrazione sono già in opera per la corretta tenuta delle elezioni”.