Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani all’estero, in audizione dal Comitato permanente sugli italiani nel mondo, ha parlato tra le altre cose anche di elezioni Comites. Il Governo, ha spiegato, non è contrario a posticipare le elezioni di qualche mese.
“Noi – ha detto Della Vedova – stiamo lavorando per la data del 3 dicembre e riteniamo che non stia al governo intervenire in un procedimento elettorale che è già avviato. Certo, se il Parlamento, per le relazioni che ha stabilito, dovesse intervenire con una propria risoluzione o richiesta largamente maggioritaria, perché si dovesse ritenere che un rinvio ulteriore di qualche mese possa portare a evitare situazioni di difficoltà e evitare di poi trovarsi in una situazione in cui partano recriminazioni o dispiaceri, naturalmente il Governo sarà prontissimo a considerare un avviso del Parlamento sul tema della data, ovviamente tenendo conto che io rimarrei a favore di in una finestra che consideri qualche mese, non oltre”.
La Farnesina è comunque impegnata, in vista delle elezioni del 3 dicembre e della loro indizione del 3 settembre, a “fare il possibile per rendere il Comites più visibile presso le nostre comunità e ottenere la massima partecipazione”.
COMUNITA’ ITALIANE ALL’ESTERO SONO SOFT POWER
“Possiamo e dobbiamo avvalerci dell’importante soft power costituito dai gruppi di connazionali all’estero di più recente costituzione, così come dei più tradizionali delle nostre comunità, per promuovere il ‘Vivere all’Italiana’ attraverso i contatti people-to-people”. “Vogliamo costituire un nuovo partenariato con le comunità italiane all’estero – aggiunge – che possa portare un duplice beneficio ai nostri connazionali e al nostro paese”.
NUOVO ASSOCIAZIONISMO SIA CENTRALE
“Il nuovo associazionismo italiano nel mondo si sta rivelando un punto anche per le istituzioni. E’ chiamato a vivere una nuova stagione di centralità. Fondamentali le elezioni per il rinnovo dei comitati italiani all’estero, previste per il prossimo 3 dicembre 2021”.
EROGATI 6,5 MLN PER AIUTARE CONNAZIONALI ALL’ESTERO
“Grazie agli stanziamenti previsti nei decreti Cura Italia e Rilancio, la Farnesina ha erogato 6,5 milioni di euro complessivi all’intera rete, destinati all’assistenza finanziaria ai connazionali in difficoltà. Tali fondi hanno reso possibile oltre 9.200 interventi nella forma di sussidi, prestiti ed altre forme rilevanti di aiuto”.
Rafforzare consolati con personale formato
“In alcuni casi le situazioni hanno cominciato a migliorare: c’è l’impegno al dispiegamento di personale che però deve essere formato”.
Un progetto di “turismo delle radici” con Pnrr
Una parte dei fondi del pnrr sarà destinato al “turismo delle radici” per i connazionali all’estero che tornano in Italia. “Il turismo delle radici è una progettualità del Maeci pensata per valorizzare e coinvolgere le nostre comunità nel mondo per la fase post-pandemica, con una offerta turistica ragionata e strutturata”, ha detto Della Vedova, che ha ricordato come “si stima che il bacino di utenza sia costituito da 80 milioni, compresi gli ìtalodiscendenti” e “nel 2018 sono stati 10 milioni i turisti di origine italiana che hanno visitato l’Italia con un fatturato prossimo ai miliardi di euro”.
Significativa assistenza a connazionali in pandemia
E’ stata consistente l’assistenza ai nostri connazionali in difficoltà all’estero in tempo pandemia, ha detto Della Vedova. “Quello sostenuto dalla Farnesina è stato uno sforzo senza precedenti”, ha sottolineato. Oltre al “sovraccarico” di lavoro dovuto alla pandemia “”che ha messo sotto stress la rete consolare, sebbene non in modo uniforme”, anche la Brexit ha rappresentato un “ulteriore motivo di stress sulle strutture”. La Farnesina, ad ogni modo, ha riportato 110mila connazionali in Italia, ha stanziato 6,5 milioni di euro assistenza finanziaria a connazionali in difficoltà, ha compiuto 9200 interventi in sussidi, prestiti e altre forme rilevanti di sussidio economico a connazionali indigenti a causa della crisi socio-sanitaria creata dalla pandemia. Gli aiuti, ha detto Della Vedova, hanno assunto le forme di aiuti economici a favore di titolari di piccole e micro imprese, bonus rimpatri, convenzioni e contratti con istituti pubblici o privati per motivi sanitari, sussidi in buoni pasti o pacchi alimentari in casi estremi, didattica a distanza, programmi di riqualificazione professionale per il lavoro perso. Il 50% dei fondi è andato in America centro-meridionale, un quarto alle sedi africane”.