Azione, il partito di Carlo Calenda, ha fatto entrare nelle sue file nuovi esponenti come le ex-forziste Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini. Calenda ed il leader del Partito Democratico Enrico Letta hanno stretto un accordo. Infatti, il partito di Enrico Letta voleva fare il “campo largo”, includendo anche Calenda ed i centristi, ma questi ultimi non volevano allearsi con il Movimento 5 Stelle e pretendevano seggi sicuri. Alla fine, Calenda l’ha spuntata: il 30% dei seggi saranno suoi.
Dunque, il Movimento 5 Stelle sembra fuori dalla coalizione e ci sono malumori anche nella sinistra della coalizione di centrosinistra. Se il Partito Democratico si fosse alleato con il Movimento 5 Stelle, Calenda ed i centristi sarebbero andati da soli. Dunque, il “campo largo” di Letta non c’è più.
Anche Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, sembra fuori dalla coalizione. Tuttavia, sembra che la base non abbia gradito l’accordo tra Calenda e Letta. Il leader di Azione è stato contestato sui social network. Questo potrebbe favorire il centrodestra. Infatti, secondo i sondaggisti, se Calenda fosse andato da solo avrebbe potuto togliere molti più voti ai moderati di centrodestra. Ora che si è accordata col Partito Democratico, non si può più dire che Azione possa prendere quei voti.
Certamente, i teoremi dei sondaggisti sarebbero da dimostrare con l’atto pratico, con il voto. Se avesse scelto di andare da solo, Calenda non sarebbe stato vincente ma sarebbe potuto diventare decisivo in Parlamento. In una situazione simile, in caso di pareggio tra centrosinistra e centrodestra, Calenda sarebbe potuto diventare veramente decisivo e fare un’alleanza dopo le elezioni, in Parlamento, come avveniva nella I Repubblica. Termino con una mia personale riflessione.
Quell’immagine di Calenda con Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini è quella di una politica fondata sul trasformismo, una politica che guarda a tutto meno che a ciò che conta di più: il popolo che paga le tasse e che vota. Ora, qualcuno potrebbe porsi questa domanda: come faranno Carfagna e Gelmini a non dirsi non di sinistra quando sono alleate con il Partito Democratico. Questo è trasformismo, una pratica vecchia che allontana i cittadini dalla politica.
Comunque, sembra che il centrosinistra non abbia imparato la lezione del 2006, quando creò un’armata Brancaleone che vinse le elezioni di poco ma che non riuscì a governare. Il Governo allora presieduto da Romano Prodi cadde nel 2008. Il centrosinistra pensa solo a fare politica contro qualcuno e non per implementare un progetto politico. Tutto questo è molto triste.