“La grande partecipazione popolare alle primarie del Partito Democratico, che hanno dato a Nicola Zingaretti un forte mandato di guida del partito e di ricostruzione e rinnovamento del centrosinistra, ha avuto una sua significativa proiezione anche all’estero. Oltre diecimila persone hanno affrontato il disagio di non semplici spostamenti per recarsi a votare nei seggi e lo hanno fatto in tutti i continenti, nelle realtà di tradizionale insediamento emigratorio come in quelle divenute mete di nuova e qualificata mobilità. Ma il dato politico più importante va sicuramente al di là della scelta tra i candidati. Esso riguarda il fatto che in un momento di crescente marginalizzazione della nuova classe dirigente italiana nel contesto internazionale e di progressivo isolamento del Paese, migliaia di persone abbiano sentito di riaffermare un legame di fiducia con l’Italia attraverso il metodo della democrazia e la disponibilità a perseguire il superamento di questo miserevole presente”. Lo dichiarano in una nota congiunta i Parlamentari del PD Estero, Garavini, Giacobbe, Carè, La Marca, Schirò, Ungaro.
“Le primarie del PD all’estero, dunque, non sono solo un passaggio interno di partito o un promettente segnale di rilancio di un centrosinistra rinnovato e competitivo, ma un atto di fiducia e di responsabilità verso il Paese, mentre l’attuale governo non perde occasione perché l’Italia diventi un imbarazzante caso internazionale”.
“Da quando gli italiani all’estero possono partecipare direttamente alla vita politica e civile del Paese, il centrosinistra e il Partito Democratico sono stati sempre i riferimenti prevalenti, perché più degli altri incarnano l’immagine di un’Italia democratica, aperta, credibile, riformatrice che può avere credito e rispetto nel concerto internazionale. La partecipazione di questo giorni, dunque, ha per noi questo più profondo significato che – ne siamo certi – il nuovo gruppo dirigente del PD e l’intero partito sapranno riconoscere e valorizzare”, concludono i dem.