La senatrice Elena Fattori (Gruppo Misto) è intervenuta su Radio Cusano Campus. “Sto facendo la 5 Stelle nel gruppo misto. Rimango 5 Stelle nel cuore” ha spiegato Fattori.
Per Di Maio il M5S deve uscire dal palazzo e tornare sul territorio: “Se ci si chiude nei palazzi si rischia di perdere il contatto con la realtà, sono contenta che Luigi Di Maio si sia accorto dell’errore e spero ne prenda atto – ha affermato Fattori -. Di Maio non è solo il capo politico, lui ha rifondato il M5S nel 2017 con Davide Casaleggio. Se ha ridotto quasi di un terzo i consensi iniziali vuol dire che un popolo è stato tradito in maniera importante. Io credo che serva una nuova rifondazione. Forse quell’associazione andrebbe sciolta e andrebbe ripensato alle radici il M5S. Di Maio non ha un’alternativa, ha fatto tabula rasa di chiunque potesse affiancarlo e contendergli il ruolo. Se non si mette in discussione lui, questo progetto è destinato a mio avviso a fallire. Beppe Grillo è l’unico che potrebbe mettere in discussione il capo politico, ma non oserà mai farlo anche perché non ci sono alternative. Non vedo via d’uscita dove un partito è fondato da padri fondatori. Credo che il popolo che ha consentito il successo del M5S non si innamori più di questo soggetto”.
Su Di Battista. “Lo stimo molto, è un bravo ragazzo, lo conosco da prima che diventasse popolare. Ricordo che tutte queste persone che poi sono diventate famose e leader, sono state designate e pensate per essere dei comunicatori e rilanciare un Movimento che aveva già i suoi consensi. Il problema è stato proprio quello di pensare che ci fosse bisogno di leader. Se si vuole creare un Movimento in cui si alternano Di Maio, Di Battista e Fico a seconda del vento che tira credo che diventerà un partito come gli altri con un 12-13%, ma è un’altra cosa rispetto al Movimento delle origini”.
Sullo ius soli. “La proposta del Pd non l’ho mai amata, perché non è uno ius soli, era uno ius culturae abbastanza discutibile, anche un po’ snob. Dai la cittadinanza al figlio della tua colf, ma non al figlio del poveretto che sta in mezzo ai campi a raccogliere i pomodori. Non sono d’accordo con queste boutade. Non so come la sinistra possa pensare a uno ius soli basato sul reddito della famiglia. Parliamone, riflettiamo, ma non dicendo: io sono di sinistra, tu sei di destra”.
Sul caso della ministra Trenta. “Sono contraria a questi attacchi personali. Su questi alloggi bisognerebbe andare a vedere la situazione di tutti. Lì secondo me sono guerre interne, per cui evidentemente qualcuno ha preso in antipatia l’ex ministra Trenta. Questi dossieraggi in genere sono frutto di antipatie interne, ogni tanto colpiscono qualcuno, ogni tanto Casalino, ogni tanto qualcun altro, magari la trasparenza potrebbe aiutare.