Lui si chiama Edoardo Freddi ed è uno dei primi export manager del vino italiano. Con oltre 55 milioni di euro di fatturato gestito presso le aziende che sono affiancate nella gestione commerciale dei mercati internazionali e 28 milioni di bottiglie commercializzate, la Edoardo Freddi International è una società che nel suo portafoglio ha 37 cantine del made in Italy tra cui Marchesi di Barolo, St’Michael Eppan, Villa Crespia, Cantine Europa, Castello Bonomi.
Nel mondo, il made in Italy viaggia anche grazie a persone come Freddi, che ottiene nel 2010 la laurea in economia e management presso l’Università “Luigi Bocconi” di Milano, poi un master in food and beverage management presso Sda Bocconi e diventa consulente per varie aziende vinicole, dove si occupa di import-export.
Fonda nel 2012 la sua azienda che ha la sede a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova e opera in 95 paesi con vendite suddivise per il 44% in Europa e con Stati Uniti e Canada al 26%, l’Asia al 24%, l’Africa e l’Oceania al 3%.
Nel 2021 l’azienda ha in programma di triplicare i propri spazi con l’apertura di nuovi uffici in Italia e di inaugurare una nuova sede negli Stati Uniti. In particolare il lavoro svolto riguarda il supporto delle realtà vinicole, nello studio e nella definizione dei modelli commerciali e nella identificazione dei giusti partner – circa duemila in portafoglio – sui mercati esteri, che consentono di esternalizzare l’intera funzione commerciale.
Tra le proposte innovative per le aziende l’introduzione delle bottiglie magnum nel mercato del Vietnam, la promozione del Rebo un vitigno sul lago di Garda nel mercato asiatico e la creazione di particolari packaging rivolti nei vari mercati.
La situazione contingente – si legge su 9Colonne – ha spinto l’azienda, da un lato, a rafforzare la strategia “off-trade”, canale che ha subito in maniera minore gli effetti del Covid-19 e, dall’altro, a sostenere maggiormente l’attività online. Quest’ultima ha riscontrato un netto incremento, dal momento che i player di settore si sono affrancati dal mondo fieristico e il business si è trasferito in parte sul digitale.
Nel 2020 le denominazioni più proposte all’estero sono state il Prosecco, il Primitivo e il Moscato e vari aromatizzati, quali Sauvignon Blanc, Pinot Bianco e Pinot Grigio dell’Alto Adige, Nero d’Avola e Barolo e le regioni che hanno avuto il miglior riscontro sono state la Puglia, il Piemonte, l’Alto Adige, l’Abruzzo e il Veneto.