Sono due mesi che i giornalisti e i lavoratori del quotidiano ‘legato’ al Pd non ricevono lo stipendio. Il quotidiano continua ad uscire, come scrive oggi il direttore Luca Lando’, che si e’ schierato con la redazione e il cdr, grazie al lavoro volontario di chi non vuole far morire la testata fondata da Antonio Gramsci. Che fare?
Sabato il cdr, alla vigilia del voto per le europee, ha indetto una conferenza stampa per spiegare, dati alla mano, la situazione che si e’ venuta a creare e che rischia di far precipitare tutto e tutti nel baratro. A quanto si apprende l’editore Matteo Fago ieri ha incontrato i vertici della Federazione nazionale della stampa ai quali ha ribadito che non e’ in grado di pagare gli stipendi.
Lo scorso 14 maggio l’editore aveva chiesto all’assemblea dei soci di ‘spaccare’ la societa’ editoriale Nie, liquidando la vecchia bad company dove scaricare i debiti e una nuova realta’ per gestire il rilancio. Operazione bloccata dai referenti politici che hanno chiesto di rimandare la questione ad altra data. Probabilmente se ne parlera’ nella prossima assemblea convocata per fine maggio.
A complicare le cose, la volonta’ dell’editore di spostare decisamente a sinistra, qualcuno dice ‘su posizioni civatiane’, la linea editoriale del giornale, entrando cosi’ a gamba tesa contro la segreteria e il governo di Matteo Renzi. In questo braccio di ferro, finora, a rimetterci sono i giornalisti e i lavoratori de l’Unita’, che continuano a lavorare gratis e cominciano a non avere piu’ dalle rispettive banche nemmeno quel piccolo credito per le piccole esigenze quotidiane.
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