Dopo la pubblicazione dell’articolo riguardante il caso Dussich, il MAIE – non chiedeteci perché – si è sentito in dovere di prendere le distanze da quel pezzo e più in generale da tutto ciò che viene pubblicato sul nostro giornale (che, bene inteso, ha un editore e un direttore responsabile noto a tutti).
Nella nota del Movimento Associativo Italiani all’Estero, si sottolinea quello che pensavamo fosse chiaro a tutti da sempre: “ItaliaChiamaItalia non è un organo di partito; è un giornale online di informazione degli italiani all’estero, totalmente autonomo ed indipendente dal nostro Movimento”. Grazie.
Se il MAIE ha ritenuto opportuno diffondere una nota simile, evidentemente era qualcosa di necessario.
Qui di seguito, il comunicato integrale. A parlare è il presidente del Movimento in persona, Ricardo Merlo.
LA NOTA
“Pur riconoscendo la piena libertà di espressione di un giornale, e fatto salvo il diritto di chiunque, e in questo caso di alcuni cittadini e imprenditori in Repubblica Dominicana, di agire secondo le proprie convinzioni, in questa occasione, come Presidente e a nome del MAIE tutto, ritengo di dover prendere le distanze dal titolo, secondo noi fantasioso, dell’articolo pubblicato oggi sulle pagine di ltaliaChiamaItalia col titolo ‘Un fascista nel CGIE?’”. Lo dichiara in una nota Ricardo Merlo, fondatore e presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero.
“Vogliamo anche cogliere questa occasione – prosegue l’ex Sottosegretario agli Esteri – per sottolineare, affinchè rimanga ben chiaro, che ItaliaChiamaItalia non è un organo di partito; è un giornale online di informazione degli italiani all’estero, totalmente autonomo ed indipendente dal nostro Movimento”.
“Ciò che si scrive e si riporta nelle sue pagine in generale e, in particolare oggi, su un membro del Consiglio Generale degli italiani all’estero, non è dettato nè dalla linea politica del Movimento, né esprime la nostra opinione”.