"Direi che siamo al giro di boa, con un governo che ha mostrato di condividere non solo le preoccupazioni degli editori sulle dimensioni della crisi, ma soprattutto le linee di intervento che come Fieg abbiamo individuato e sulle quali il sottosegretario ha manifestato grande sensibilità e l’intenzione di procedere con tempestività". Così Maurizio Costa, presidente della Fieg e da qualche settimana anche di Rcs, in una intervista al Messaggero commenta l’avvio del tavolo sull’editoria che martedì scorso ha riunito i rappresentanti dell’intera filiera, coordinati dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti. E giudica realistico il traguardo di mille nuove assunzioni nel settore giornalistico indicato dal Fondo istituito con il decreto Lotti: "Se guardiamo ai primi risultati, l’assunzione di circa 250 giornalisti in soli tre mesi, rispondo sì con convinzione".
Entra quindi nel dettaglio delle proposte della Fieg al governo. Innanzitutto la "tutela del diritto d’autore e la valorizzazione dei contenuti editoriali di qualità": "Il saccheggio sistematico di contenuti – vera appropriazione indebita messo in atto dai cosiddetti over the top, Google in prima fila, cui si aggiungono gli atti di pirateria e la presenza di fornitori di rassegne stampa che non pagano i diritti di utilizzo, alla lunga minano la sopravvivenza delle imprese. E’ perciò necessario varare subito una normativa che favorisca il concreto raggiungimento di accordi commerciali tra produttori di contenuti e soggetti che li diffondono online". Inoltre "è necessaria una ridefinizione della normativa del lavoro giornalistico con una revisione profonda dei modelli organizzativi che incentivi la qualità dell’informazione e promuova l’innovazione. Peraltro, gli editori intendono concretamente favorire la formazione e l’aggiornamento professionale dei giornalisti. È quindi naturale che si debba andare nella direzione di nuove relazioni industriali con il sindacato".
Costa sottolinea che una priorità strategica è anche "il tema è la modernizzazione della rete distributiva e del sistema delle edicole. Qui dovremo agire su due fronti: quello fisico delle edicole e quello digitale della rete. La salvaguardia e la valorizzazione del sistema distributivo tradizionale, con una informatizzazione che renda le edicole integrate nel circuito commerciale, sono obiettivi prioritari. Come lo è del resto la funzione del canale postale", "il progetto di Poste Italiane di prevedere il recapito a giorni alterni nel 65% dei comuni pregiudica il diritto di tutti i cittadini di ricevere i giornali tutti i giorni creando gravi condizioni di disparità e minando la stessa coesione sociale. Poste Italiane non deve dimenticare che è il gestore del servizio postale universale e come tale affidatario di rilevanti interessi pubblici".
Infine, sul fronte delle proposte di Fieg al governo, Costa evidenzia che "interventi urgenti e coraggiosi, in grado di favorire l’uscita dalla crisi e di assecondare l’evoluzione digitale, sono indispensabili. Niente interventi a pioggia, ma azioni mirate nell’oggetto e limitate nel tempo". In particolare va estesa "l’aliquota Iva del 4% a quotidiani e periodici online come già avviene per gli ebook. Vi è poi il capitolo della pubblicità" per il quale servono "incentivi fiscali sotto forma di credito d’imposta in favore delle imprese e dei professionisti che decidono di investire in pubblicità sulla stampa". E conclude: "Nella nostra proposta c’è tutto fuorché assistenzialismo. Non c’è un’inerzia degli editori che attendono solo leggi a loro tutela, ma anzi all’interno delle singole imprese gli sforzi si stanno concentrando nella direzione dell’adeguamento tecnologico".
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