Caro Direttore,
ho letto in questo giorni, e non senza grande sconcerto, circa l’intenzione dell’attuale Governo di cancellare i contributi per le Imprese Editrici di quotidiani e periodici diffusi all’estero, il tutto comunicato con una semplice “lettera aperta”. E con la stessa modalità “aperta” provo a rispondere.
Il Sottosegretario all’Informazione e all’Editoria Sen. Vito Crimi (Movimento 5 Stelle) ha preannunciato che “la contribuzione pubblica presto sparirà” e che “gli attori del settore dovranno prepararsi al distacco totale dalla contribuzione statale”, indicando pertanto quali sono le intenzioni del Governo targato 5 Stelle / Lega anche verso i giornali italiani pubblicati e diffusi all’estero.
Non voglio entrare nel merito dei contributi pubblici concessi alla stampa in Italia, ma certo posso sottolineare, anche come Presidente di un Com.it.es all’estero, che per quanto riguarda gli Italiani all’estero questa intenzione governativa è da condannare nella maniera più assoluta.
Noi ITALIANI residenti all’estero siamo oltre cinque milioni, oltre tre milioni nella sola Europa.
I quotidiani ed i periodici editi e diffusi all’estero ricevono solo il 3,27% del totale erogato secondo la Legge vigente, vengono pertanto “concessi” oltre confine circa 1.700.000 euro, circa 30 Centesimi di Euro all’anno per ogni connazionale iscritto all’AIRE.
Cosa garantiscono i nostri giornali editi e diffusi all’estero?
Provo a spiegarlo a chi, probabilmente anche nelle file dell’attuale Governo, non ha mai vissuto o lavorato un solo giorno della propria vita oltre i confini della nostra amata Patria.
I giornali editi in LINGUA ITALIANA garantiscono, oltre alla preziosissima informazione locale, anche il SENSO DI APPARTENENZA AD UNA COMUNITA’, alla nostra grande comunità Italiana.
Ho girato moltissimo tutta l’Europa e ho trovato splendidi prodotti editoriali in Belgio, in Germania, in Spagna, in Croazia, in Spagna, in Svizzera, come in molti altri paesi europei.
Suggerirei al Sottosegretario Crimi di farsi recapitare qualcuno di questi giornali prima di dire che si “invitano gli editori a produrre una informazione di qualità” lasciando così indirettamente intendere che la qualità delle nostre riviste e quotidiani italiani editi all’estero non goda, attualmente, di tale connotazione.
Ha letto qualche giornale o rivista estera il nostro attuale Sottosegretario? Si è informato circa l’importanza dei servizi di informazione territoriale di quanto viene pubblicato dalle Testate Giornalistiche Italiane all’estero? Si è informato circa i costi generali (Sedi, stipendi Giornalisti, costi di stampa, costi di distribuzione) che hanno le stesse testate? Si è informato se e quanto altre entrate finanziarie possano sopperire ad una soppressione dei contributi pubblici per i Giornali editi e diffusi all’estero? Presumo che la risposta non potrà che essere negativa visto quanto proposto dallo stesso Sottosegretario Sen. Crimi.
Se si procede ad una eufemistica “riduzione graduale fino alla soppressione” dei contributi pubblici italiani moltissimi giornali italiani editi all’estero e diffusi a titolo gratuito chiuderanno battente, licenzieranno i loro giornalisti e dipendenti e gli oltre cinque milioni di ITALIANI residenti all’estero (minoranze linguistiche comprese) resteranno senza questo preziosissimo cordone ombelicale con la nostra lingua, cultura ed informazione in LINGUA ITALIANA.
Quello che meraviglia è che anche i Parlamentari delle due formazioni politiche Movimento 5 Stelle e Lega eletti nelle Circoscrizioni Estere non aprano bocca, meraviglia che dopo aver promesso appoggio e aiuto a chiunque, ora gli stessi si allineino alle direttive delle loro Segreterie Politiche.
No, caro Sottosegretario Crimi, noi non ci allineiamo, non tacciamo, noi lotteremo perché questo progetto liberticida, questo attentato ai nostri diritti all’informazione all’estero non vada a buon fine. Partiremo dalla base, dalle associazioni, dai Comites, la risposta di noi Italiani residenti all’estero non mancherà di essere immediata.
Lasci stare le sovvenzioni vigenti, non ci prenda in giro con frasi tipo “si devono spostare parte dei contributi dalla offerta alla domanda” perchè di frasi prive di ogni significato logico (pagare i lettori perché leggano) ultimamente ne abbiamo sentite fin troppe. E non si tratterà di un approccio, come dice lei, stile “ha da passà a nuttata” ma di una protesta seria, concreta, contundente in tutte le sue forme, a difesa dei diritti di tutti noi ITALIANI residenti oltre confine.
*Presidente del Com.It.Es di Barcellona