Ecco Summly, il programmino salva quotidiani per gli smartphone, creato da un genietto di 17 anni, che già possiede una start-up nella Silicon Valley di Londra con sette dipendenti, e invece che studiare per la maturità fa la spola con New York. Dove, a quanto si racconta, viene accolto a braccia aperte da Rupert Murdoch in persona.
Questo nuovo re Mida del web britannico si chiama Nick D’Aloisio ed è conosciuto tra gli addetti ai lavori per aver raccolto investimenti e fondato la sua impresa alla tenera età di 15 anni. Ora il tutto per tutto se lo gioca con l’app Summly. Che promette di rivoluzionare la distribuzione di contenuti giornalistici sugli smartphone. Con queste premesse, non è certo una sorpresa che lo Squalo si sia interessato alle sorti dell’enfant prodige di Wimbledon.
E non è l’unico. Tra gli investitori che hanno creduto in Nick, oltre al magnate di Hong Kong Li Ka-shing, si contano nomi pesanti come Yoko Ono – con la quale D’Aloisio ha collaborato in occasione della mostra ‘Smiles’ – e Stephen Fry, l’attore britannico da 5 milioni di followers su Twitter.
L’idea è semplice: rimpacchettare gli articoli dei giornali in un formato ideale per gli schermi dei telefonini e in un ‘format’ adatto al gusto dei giovani. In pratica il santo Graal degli editori. Il segreto sta in un algoritmo che, una volta inserito l’argomento d’interesse, scandaglia le news e crea un sommario da 400 battute. Guarda guarda giusto lo spazio concesso dallo schermo di un iPhone.
La coincidenza è voluta. L’app è infatti ottimizzata per il telefonino Apple e lo stesso Sir Jonathan Ive – guru del design made in Cupertiun – si è scomodato per dare dei consigli al giovane D’Aloisio. Certo, che il lavoro dei media tradizionali venga ridotto in polpettine digitali – dove a scrivere di fatto è un computer – non riscontra entusiasmo in tutti i quartieri. Ma Nick è certo che il ‘sommario’ servirà a invogliare gli utenti a proseguire nella lettura dell’articolo originale e dunque offrirà agli editori un’opportunità in piú per monetizzare i loro contenuti. Murdoch, dal canto suo, ci crede.
"Il team di News Corporation è stato d’aiuto per portare questo prodotto sul mercato", ha rivelato all’Independent D’Aloisio. Quanto al resto, il giovane Nick non vuole sbilanciarsi troppo. "Vado ancora a scuola", spiega al quotidiano londinese. "Per ora mi sono preso una specie di anno sabbatico e ho lavorato su Summly nel corso dell’estate. Ma devo dire che mi hanno tutti sostenuto in modo straordinario: hanno capito che per me è una grande opportunità e vogliono darmi una mano in questo periodo della mia vita". L’applicazione, che aveva visto la luce in modalità beta, ora è stata rivista da cima a fondo e ha debuttato sull’app Store proprio in questi giorni.
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