Papa Francesco, al suo primo incontro diretto con i giovani della Giornata Mondiale della Gioventà di Cracovia, non smette di incoraggiare i ragazzi a sognare e a "opporsi a tutti coloro che dicono che le cose non possono cambiare". "Non c’è niente di più bello che contemplare i desideri, l’impegno, la passione e l’energia con cui tanti giovani vivono la vita. Voi siete capaci di azioni grandiose".
Il Santo Padre raggiunge i giovani in modo scenografico, a bordo di un tram ecologico, dopo aver ricevuto le chiavi della città dal sindaco. Una scena inedita, ma che non stupisce se associata all’ex arcivescovo, che a Buenos Aires viaggiava in metropolitana ogni giorno.
I giovani hanno invaso Cracovia: vengono dai cinque continenti, da 187 Paesi diversi, soltanto sei in meno di quelli che sono rappresentati alle Nazioni unite. "Mi conforta il cuore, vedervi così esuberanti" dice Francesco a una folla in festa. "La Chiesa oggi vi guarda, il mondo oggi vi guarda e vuole imparare da voi", perché la misericordia "ha il volto giovane" e i cuori misericordiosi hanno il coraggio di "lasciare le comodità", sanno "essere un rifugio per chi non ha mai avuto una casa o l’ha perduta", per chi è dovuto emigrare, sanno "condividere il pane con chi ha fame", e giunge al punto: si aprono per "ricevere il profugo e il migrante". Per questo li invita, come ha fatto più volte, a non ‘pensionarsi’ prima del tempo: "Mi preoccupa vedere giovani che hanno gettato la spugna prima di iniziare la partita. Che si sono arresi senza aver cominciato a giocare. Che camminano con la faccia triste, come se la loro vita non avesse valore".
Papa Francesco, affacciato dal balcone dell’arcivescovado di Cracovia, in un piccolo discorso in spagnolo agli sposi novelli al termine della sua seconda giornata del viaggio in Polonia, ha detto: "Non fatevi prendere dal panico quando volano i piatti. Nella vita coniugale – ha aggiunto – ci sono sempre problemi e discussioni", ma la cosa importante è "non finire mai la giornata senza fare pace". "Mi congratulo con voi per il coraggio necessario a unirsi per tutta la vita. Vi darò tre parole: permesso, grazie e scusa. ‘Permesso’, perché bisogna sempre consultare il coniuge; ‘Grazie’ perché è bene essere grati, e ‘Scusa’, perché saper riconoscere l’errore, e gli errori ci sono sempre, fa molto bene".
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