Italia: Paese di poeti, santi, navigatori e degli Ordini professionali. Tanto che ora se ne vuole istituire uno davvero ‘made in Italy’, quello che riconosce la qualifica di pizzaiolo professionista. Ecco i requisiti per diventare pizzaiolo ‘diplomato’: aver esercitato la professione per almeno diciotto mesi, aver sostenuto l’esame con prova teorica e pratica, previo corso di 120 ore. Il diploma avra’ validita’ quinquennale, al termine dei cinque anni si seguira’ un corso di aggiornamento. Riconosciuta anche una categoria di pizzaioli di diritto: sono i maestri pizzaioli che hanno esercitato la professione per almeno dieci anni o che dirigono e’quipe composte da almeno 4 collaboratori. La proposta arriva dai senatori di Forza Italia Bartolomeo Amidei, primo firmatario, e Paola Pelino, relatrice del provvedimento in Commissione Industria, che la presenteranno martedi’ a Palazzo Madama.
Ma cosa bisogna studiare per poter mettere mano alla pizza made in Italy? Quaranta ore sono destinate alla pratica di laboratorio. Trenta ore alla lingua straniera. Venti alla scienza dell’alimentazione, 30 ore di igiene e somministrazione di alimenti. L’iscrizione all’albo e’ condizione necessaria per l’esercizio dell’attivita’ professionale con la qualifica di pizzaiolo professionista. Le nuove norme, nel caso in cui fossero approvate, riguarderebbero prima di tutto le 48mila pizzerie, ristoranti-pizzerie, pizzerie da asporto, al taglio e a domicilio presenti nel nostro Paese, con 100mila pizzaioli impegnati. Ottanta le pizze sfornate di media da ogni esercizio, 4 milioni quelle mangiate ogni giorno in Italia. Il mondo della pizzeria, in Italia, rappresenta circa il 50% del fatturato della ristorazione tradizionale. "Puo’ sembrare strano che un senatore veneto sia promotore di un disegno di legge per disciplinare l’attivita’ dei pizzaioli- afferma Amidei- ma credo che un prodotto internazionale come la pizza non abbia confini per chi vuole valorizzarla e nello stesso tempo riconoscere la professionalita’ di quelli che sono dei veri e propri artisti dell’alimento simbolo del made in Italy".
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