E così Silvio Berlusconi è pronto a rinunciare alla prescrizione e a farsi giudicare nel merito. L’ex premier ha detto che lascerà ai suoi avvocati decidere cosa fare. Certo ormai, come ha spiegato lo stesso Cavaliere, assoluzione o prescrizione cambierebbe poco, visto che Berlusconi non è più presidente del Consiglio. Resta l’aspetto legato all’immagine dell’uomo di Arcore: ma Silvio, non essendo più premier, si sente molto più libero di affrontare un giudizio che non inciderebbe più sull’intero Paese, ma solo sulla sua persona.
L’uomo che i nemici indicavano come il pericoloso dittatore, nemico delle regole e degli avversari politici, l’uomo che i nemici additavano come il grande manipolatore, ha dovuto desistere (almeno per ora) per l’esatto contrario delle accuse che riceveva: troppo democratico e liberale, troppo rispettoso di tutti, troppo disponibile ad ascoltare chi lo circondava anche quando si trattava di Giuda. Ora c’è ci sono professori e banchieri a governare l’Italia: come finirà? Presto per dirlo. In ogni caso, è passato poco tempo da quando Silvio Berlusconi ha deciso di lasciare Palazzo Chigi, e già in molti lo rimpiangono. Sui blog e sui più famosi social newtork la frase "Silvio, torna!" si legge sempre più spesso. Ma il Cav non tornerà più a Palazzo Chigi. Sostiene la premiership di Angelino Alfano, segretario del Popolo della Libertà. E se per Silvio questa volta l’obiettivo fosse il Quirinale? Chissà…
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