La nostra magistratura non finisce di sorprendere: fino ad oggi ci eravamo meravigliati della solerzia di alcuni magistrati nel portar avanti, forse lavorando 48 ore al giorno, particolari inchieste, mentre di norma molti altri colleghi, o per negligenza e/o per dimenticanza del fascicolo in qualche cassetto, impiegano anni, tanto da arrivare alla prescrizione dell’eventuale reato.
Abbiamo assistito anche a fughe di notizie, forse ad opera di qualche talpa, ma, guarda caso, sempre riguardanti certe persone; e mai i solerti magistrati, che possono avvalersi anche dell’apporto delle forze di polizia giudiziaria, hanno scoperto l’autore.
Ora al rosario delle sorprese se ne è aggiunta un’altra ancor più sorprendente: finalmente la Procura di Roma indaga sul tanto chiacchierato, ma solo da una parte politica, "complotto". E’ stato, però, secretato il nome del magistrato cui è stato assegnato il fascicolo. Siamo veramente alle comiche: in uno stato serio la Procura avrebbe dovuto già da tempo mettersi in movimento, il chiacchiericcio infatti persiste dal 2011 ed è andato sempre aumentando a seguito di continue rivelazioni.
Da profano in materia, ritengo che non sia necessaria alcuna denuncia per far muovere la magistratura quando c’è la sensazione che qualcosa di anomalo e di grave sia accaduto: la secretazione del nome del magistrato, inoltre, per farlo lavorare in tranquillità fa acqua da tutte le parti, sia perchè un magistrato serio dovrebbe essere immune da pressioni mediatiche e/o da strattoni vari, sia perchè, con tante fughe di notizie che ci sono state, una di più di certo non guasta, specialmente se riservata solo a "chi deve sapere".
Sorprende ancor di più in questa non edificante faccenda il comportamento di Napolitano che, siccome in tale chiacchiericcio spunta spesso il suo nome, magari a sproposito, farebbe una gran bella cosa se togliesse la sua presenza dal Quirinale: chiuderebbe almeno in bellezza un periodo ove non ha brillato per neutralità. Leone, Gran Signore, lo ha fatto e gli stessi comunisti che lo incolpavano furono costretti a riabilitarlo.
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