Paolo Dussich, Delegato Nazionale del CTIM a Santo Domingo, da poco eletto presidente del Com.It.Es. di Panama. Sembra che essere presidente del Com.It.Es. sia il tuo destino. Come commenti? Quali i tuoi sentimenti nel ricoprire ancora una volta questa carica importante?
Non credo proprio che sia il destino, il fatto é che io sono abituato a metterci la faccia e soprattutto portare avanti gli impegni presi, credo che cosí come me ce ne siano pochi. Non sará di certo facile gestire un Com.It.Es. in “sede distaccata”, la lontananza con Panama é un grande handicap e comunque, con l’aiuto dell’ex Presidente Carmela Lombardo la quale risiede a Panama, che ringrazio moltissimo per ció che ha fatto nella scorsa gestione, e gli altri colleghi, vedremo di riuscirci nel migliore dei modi.
Quali saranno i primi passi del Com.It.Es. sotto la tua presidenza?
Forte del riconoscimento quale “associazione senza fine di lucro“ – a Panama non é per niente facile ottenere la incorporacion il Com.It.Es – potrà, finalmente, avere maggiore visibilità al fine di poter concretamente: 1. Promuovere la diffusione della storia, della tradizione e della lingua italiana entro i confini della Circoscrizione Consolare; 2. Supportare i connazionali nonché garantire una reale circolazione di informazioni utili alla comunità italiana; 3. Promuovere il trattato bilaterale per evitare la doppia imposizione sulle pensioni.
Riapre l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo. Una vittoria di tutta la comunità italiana. Ci avresti mai sperato in una riapertura?
Il buon senso mi ha sempre portato a credere nella riapertura, senza ombra di dubbio. Proprio per questo plaudo alla lotta portata avanti dalla Casa de Italia con il suo Presidente e membro del Com.It.Es. Renzo Seravalle, che piú di tutti si é prodigata per ottenere questo importante risultato, al consigliere Com.It.Es. Angelo Viro, ed un grazie lo porgo anche al Sen. Cuomo che con il suo lavoro ha contribuito al raggiungimento di questo obiettivo. I primi a preparare e inviare una lettera di protesta a tutti i componenti della commissione Esteri del Senato siamo stati io e il Sen. Giuseppe Visca. É opportuno riferire che quest’anno abbiamo ricevuto solo due visite ufficiali per incontrare la comunitá e capire da vicino le diverse problematiche, come quella dell’On. Merlo, Presidente del MAIE, Parlamentare eletto in Sud America e del Com.te Arcobelli, consigliere CGIE in USA e coordinatore CTIM Nord America, l’8 di Agosto scorso in occasione della commemorazione della giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo.
Tutto é servito per la vittoria, la battaglia di ItaliaChiamaItalia e le iniziative del MAIE riportate su Facebook hanno permesso di mantenere alta l’attenzione sulla vicenda. Grazie comunque anche a tutti quei connazionali che, pur senza apparire e/o rivendicare un loro personale successo, hanno lottato e sofferto dando manforte con umiltá e tenacia, senza ricorrere alla grancassa di internet per incitare dai loro blog a fare chissá che cosa per poi defilarsi quando era importante far sentire forte la voce della comunitá tutta. Un ottimo lavoro di tutti ed un ottimo risultato per tutti, godiamocelo meritatamente adesso.
A chi ti riferisci quando parli di persone che hanno incitato dai loro blog per poi defilarsi?
A nessuno in particolare, è una mia opinione. Certo non mi riferisco a ItaliaChiamaItalia.
Tanti tra i parlamentari eletti all’estero adesso stanno inviando comunicati a raffica e stanno parlando del tema. Ma per oltre due anni i parlamentari della nostra ripartizione elettorale sono stati in silenzio. Come ti poni davanti a questo spettacolo? Quali le tue reazioni, da cittadino residente nella RD che sa quanto han sofferto i connazionali e quanto si siano impegnati nella lotta?
Adesso si festeggia e tutti vogliono salire sul carro dei vincitori, ma all’inizio qualcuno dei nostri parlamentari eletti all’estero non sapeva nemmeno quali fossero le ragioni che i connazionali della Repubblica Dominicana volevano portare all’attenzione del Governo in questa delicata situazione. É molto facile, quindi, riposizionarsi con i vincitori, ma – e questo non mi stancheró mai di ribadirlo a gran voce – la mossa determinante é stata quella di ricorrere al TAR del Lazio da parte di Casa de Italia: ci vuole concretezza per portare avanti un progetto vincente.
Tu sei anche Delegato CTIM in RD. Molti del CTIM, in Europa ma anche in Sud America e in Africa, ormai sono passati nel MAIE. Il CTIM esiste ancora?
Personalmente sono orgoglioso della mia storia nel CTIM, che é vivo ed in ripresa, e mi onoro di continuare a rappresentarlo perseguendo nei fatti gli insegnamenti di Tremaglia. A differenza di altri non cambio bandiera. Per quanto riguarda i parlamentari, si facciano tutti un esame di coscienza e non solo quelli che sono membri del CTIM. La dimostrazione che siamo vivi é il fatto dell`evento ufficiale organizzato dal CTIM l’8 di agosto scorso a Santo Domingo presso Casa de Italia, poi quando vogliamo approfondire argomenti seri inerenti il CTIM, sono pronto a discuterne in altra sede.
Il CTIM é vivo e vegeto e non solo nella Repubblica Dominicana bensí in altre parti del mondo come a Panama per esempio. Si é vero, alcuni esponenti sono passati ad altri gruppi, ma chi mi conosce sa che non appartengo alla categoria di coloro i quali cambiano bandiera per opportunismo. Lo spirito del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo non si incarnerá mai in un nuovo movimento erede della Balena Bianca. In circolazione ci sono giá tanti figli e figliocci di suddetta Balena, non é necessario riportarne i nomi: tutti quanti noi li conosciamo benissimo. Non siamo mai morti, ma se ció dovesse accadere noi saremmo in grado di rinascere e lo faremmo con quello stesso spirito voluto dal suo fondatore, il vecchio leone Mirko Tremaglia: come l’araba Fenice, rinasceremo dalle nostre ceneri piú forti che mai.
Sei in campo da una vita, sempre pronto a dare una mano all’italiano che ha bisogno e si trova in difficoltà. Rispetto a 10 o 20 anni fa, oggi la comunità italiana della RD è più unita secondo te o ancora ci sono divisioni e campanilismi?
Quando c’é un problema fra i connazionali tutti sanno dove trovarmi, il giorno in cui un italiano non mi troverá piú disponibile ad aiutarlo, quel giorno allora capiró che Paolo Dussich é cambiato e che é quindi arrivato il momento che passi il testimone.
Torniamo all’Ambasciata che riapre. Una volta riaperte le porte della sede diplomatica, bisognerà vigilare affinché non vengano commessi gli errori del passato. Affinché all’interno della sede operino persone capaci e oneste. Il Com.It.Es. ha già in mente come fare a controllare?
La riapertura ce la siamo meritata, abbiamo sofferto tanto per averla e continueremo a soffrire fino a febbraio del prossimo anno, peró abbiamo sufficiente tempo per pensare a come non permettere che situazioni del passato che hanno determinato la chiusura dell’Ambasciata si ripropongano. La lezione l’abbiamo appresa, sappiamo che conseguenze negative abbiamo dovuto subire per colpa di chi doveva controllare e vigilare e mai l’ha fatto, noi invece lo faremo ad oltranza.
Prossime iniziative del Com.It.Es. sul territorio?
Un incontro con la comunità per poter dare i vari aggiornamenti.
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