“Ti diamo il benvenuto con gioia. I giornalisti sono concentrati su qualche elemento di visione diversa che c’è stato. Ma questa è casa tua […] Ci avviamo a chiudere la legislatura con un Paese che sta meglio di come lo abbiamo trovato”. (Renzi accogliendo Gentiloni sul treno Pd)
“Gentiloni è un tipo corretto e gentile, anche se i simpatici sono diversi”. (il giornalista Francesco Specchia su Libero)
“Mettendo la fiducia è diventato come Renzi, è ufficialmente un bugiardo come Renzi”. (D’Alema in un’intervista su Radio Capital)
“Che delusione Gentiloni. Ha perso tutta la sua credibilità”. (Bersani in un’intervista su La Stampa)
DESTINO IMPREVEDIBILE PER IL PREMIER
Il destino politico di Paolo Gentiloni è imprevedibile. Il nostro premier mi sembra un personaggio indecifrabile: i difetti e i meriti si contrappongono, il giudizio è incerto, le previsioni problematiche. Ricordiamo il suo biglietto da visita.
IL VENTOTTESIMO PRESIDENTE
Paolo Gentiloni Silveri, romano, conte perché appartenente a una famiglia nobile, 63 anni, deputato dal 2001, rappresentante del Pd, ex Margherita, laureato in scienze politiche, giornalista professionista, sposato con l’architetto Emanuela Mauro, senza figli, ventottesimo presidente (dal 12 dicembre 2016) del consiglio dei ministri della nostra Repubblica.
IL MERITO PRINCIPALE
Un merito importante: ha restituito dignità al ruolo che gli é stato assegnato dopo le mattane, i proclami e le arroganze di Matteo Renzi. Schivo, misurato, educato, presentabile: gradito in campo internazionale, abitualmente incline a irriderci. Punto.
I DUBBI E I DIFETTI
Gentiloni è partito con l’afflizione di un peccato originale perché fu indicato da Renzi. E ha inserito nel suo governo figure discutibili, Maria Elena Boschi e Luca Lotti, beniamini di Matteo, e perciò ha incassato critiche pesanti, ricche di sarcasmo e di ostilità. Un governo fotocopia? Forse non poteva far altro, per conquistare e mantenere la poltrona, e far durare la legislatura, accontentando così Mattarella, che non voleva assolutamente un voto anticipato.
SU BANKITALIA, COLPO DI SCENA
Infine il premier ha preso le distanze, un vero colpo di scena, nel caso recente di Bankitalia: si è contrapposto all’arroganza di Renzi, che voleva destituire Visco, sovrapponendosi al Quirinale e al governo. Tuttavia, molte altre volte si è piegato a compromessi imposti da Renzi e dalla maggioranza Pd, che gli aveva consentito di arrivare a Palazzo Chigi.
UN FUTURO APPESO AL RISULTATO ELETTORALE
Cosa gli riserverà il futuro? Sarà decisivo il risultato elettorale, nella primavera del 2018. Potrebbe ancora essere Gentiloni il premier grigio ed educato, accettato in un governo di larghe intese, apprezzabile per le doti di equilibrio e una linea di sobria equidistanza da partiti, fazioni, dispute e risse dilaganti. Oppure, in caso di un sorprendente risultato che porti a una nuova maggioranza, potrebbe addirittura sparire: spazzato letteralmente via come un fuscello, senza lasciare – secondo i critici più severi – memorabili ricordi di sè.
UN APPREZZABILE TRAGHETTATORE
Il mio parere finale è che resterà comunque ricordato come un onesto, laborioso, e perciò apprezzabile, traghettatore. E di questo c’era bisogno, nella convulsa, avvelenata, realtà italiana post Renzi.
Discussione su questo articolo