All’Ospedale Bambin Gesù di Roma sono state separate due gemelle siamesi del Burundi, Africa. L’intervento di separazione è durato 12 ore e si è concluso con successo. L’unica altra operazione di questo tipo al Bambino Gesù risale all’inizio degli anni 80, più di 30 anni fa, e fu eseguita su due gemellini maschi.
Francine e Adrienne finalmente si sono potute conoscere guardandosi negli occhi. Prima dell’operazione, erano posizionate schiena contro schiena, unite per la zona sacrale (gemelle pigopaghe). Un caso davvero molto raro. Le due gemelline condividevano il midollo spinale e la parte terminale dell’intestino ano-retto.
Le bambine sono piccolissime. Medici e infermiere si prendono cura di loro.
In generale, la nascita di una coppia di gemelli siamesi è un evento inconsueto – in letteratura si conta 1 caso ogni 50-100 mila nati vivi – legato alla divisione tardiva dell’embrione (a 12-14 giorni di età gestazionale), ma i motivi di questo ritardo non sono ancora stati scientificamente accertati. A causa della gravità delle malformazioni, il 75% dei siamesi non sopravvive.
Pietro Bagolan, direttore del Dipartimento di Neonatologia, spiega: “La vera sfida è stata separare il midollo spinale senza sacrificare le varie radici nervose; ricostruire velocemente il sacco durale per evitare perdite di liquido cerebro-spinale e ricreare l’area ano-rettale mantenendo integra la funzionalità dello sfintere. Il nostro obiettivo prioritario era garantire alle bambine la migliore qualità di vita possibile tenendo conto che torneranno a crescere in un’area geografica in cui i presìdi sanitari sono una rarità”.
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