Tonnellate di cocaina trasportate su catamarani e barche a vela da narcotrafficanti-skipper nell’oceano, dal Sudamerica all’Europa, per un giro d’affari di circa 50 milioni di euro in due anni. Viaggiava sulle onde del mare uno dei grandi affari della droga gestito dalla ‘ndrangheta affiliata ad organizzazioni criminali bulgare. A scoprire il traffico sono stati i carabinieri del Ros in una maxi-operazione che ha portato finora a 30 arresti in Europa. Si indaga anche sulla scomparsa di due skipper torinesi ingaggiati per le traversate.
Sette trafficanti sono stati arrestati in Lombardia, Piemonte e Veneto, mentre gli altri interventi sono stati effettuati in Bulgaria, Spagna, Olanda, Slovenia, Romania, Croazia, Finlandia e Georgia dai carabinieri e dalle forze di polizia locali. Le indagini sono state avviate nel 2005 in Piemonte, nei confronti di una componente calabrese riconducibile alle cosche di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, ed in particolare alla famiglia Bellocco. Il gruppo si riforniva della droga destinata al mercato piemontese attraverso un’organizzazione criminale bulgara che provvedeva all’importazione dello stupefacente in Italia e in Europa con centrale operativa a Milano, ma che veniva anche stoccata a Fiumicino.
Durante la serie di interventi dei Ros sono state sequestrate oltre sei tonnellate di cocaina. L’organizzazione aveva a disposizione una vera e propria flotta con imbarcazioni di lusso ed equipaggi di italiani e stranieri. La droga veniva nascosta nei doppi fondi di grosse navi da diporto, catamarani, motovelieri e barche a vela che in diversi casi partivano dalle coste europee per raggiungere in pieno oceano, tra le Baleari e le Canarie, altre imbarcazioni pronte a rifornire la cocaina. I Ros stanno anche indagando sulla scomparsa di due narcotrafficanti skipper torinesi, Antonio Ercole e Guido Massolino di 65 e 61 anni, che erano stati ingaggiati per essere inviati ai Caraibi.
Inoltre sono stati individuati in Svizzera numerosi rapporti finanziari e bancari, in particolare riconducibili ai finanziatori stranieri del traffico, per il sequestro di oltre 10 milioni di euro. La collaborazione dei Ros con le autorita’ bulgare ha consentito l’arresto, tra gli altri, di Evelin Banev, un facoltoso uomo d’affari, sospettato di essere uno dei maggiori esponenti della criminalita’ organizzata bulgara.
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