In queste ore la polizia sta facendo irruzione in diverse case occupate abusivamente del quartiere di Scampia a Napoli. Tra motorini rubati e quant’altro, anche una scoperta apparentemente insolita, nel senso che fino ad oggi non ne avevano mai trovate: sono le narcosale, delle stanze del buco in cui i tossicodipendenti andavano ad iniettarsi le sostanze acquistate dagli stessi delinquenti che mettevano loro a disposizione questi locali. Locali ovviamente fatiscenti, sottoscala pieni di lacci emostatici e siringhe usate. Cioe’ il contrario di quello che dovrebbe essere – di quello che in realtà è – una narcosala in quei Paesi come Spagna, Germania e Gran Bretagna, dove esistono e rendono sanitariamente meno problematica l’assunzione di sostanze come l’eroina.
Non ci stupiamo perchè è una conferma: li’ dove c’e’ domanda, se non c’e’ la legge, si fa avanti la malavita. E’ cosi’ per il mercato delle droghe illegali ed e’ cosi’ anche per i presidi sanitari del nostro caso. E come il mercato delle sostanze è pericoloso, precario, disastrato per la sicurezza, l’economia e la sanita’ degli individui, altrettanto accade per i “servizi” ad essi connessi: sottoscala in condizioni fatiscenti.
Chissa’ se queste scoperte e queste nostre osservazioni potranno servire a far riflettere gli attuali ministri dell’Interno e della Sanita’, che dicono essere legati “al fare” e non “all’essere”. Noi diciamo: fate, non continuate a buttare la polvere sotto il tappeto.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc*
*Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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