Durante l’estate l’aveva promesso: la Bce fara’ di tutto per salvaguardare l’euro. Oggi alle promesse hanno fatto seguito i fatti. Mario Draghi, cui gli occhi dei mercati erano puntati da mesi, ha finalmente messo nero su bianco un piano operativo anti spread per calmierare i mercati, garantendo cosi’ la sopravvivenza dell’area della moneta unica. E quasi per ironia della sorte e’ toccato proprio al super banchiere italiano, da sempre conosciuto per la sua vicinanza allo spirito tedesco, sfondare il muro dell’ostruzionismo della Bundesbank.
Conquistatosi la sua reputazione sul campo, Draghi e’ salito agli onori delle cronache internazionali grazie ad una lunga carriera di economista in Italia e all’estero. Forte di una formazione da civil servant in alcune delle principali cariche politico-economiche italiane – direttore generale del Tesoro, prima, Governatore della Banca d’Italia poi – e dopo una parentesi nel settore privato in Goldman Sachs, Draghi ha messo anche la sua firma in calce a molte importanti misure per la finanza internazionale negli anni della presidenza del Financial Stability Board. E’ arrivato poi a Francoforte scalzando via via altri possibili candidati alla guida della Bce, non ultimo il tedesco Axel Weber. E non appena sulla poltrona di comando dell’Eurotower ha dato subito la sua prima impronta decidendo di abbassare i tassi di interesse.
Nella storia della Bce, Mario Draghi e’ stato realmente il primo banchiere centrale ad opporsi al diktat della Germania. Super-Mario, che negli anni con il rigore e lo spirito tedesco si e’ sempre trovato a suo agio, ha comunque visto una soluzione ai problemi dei mercati andando avanti per una strada un po’ diversa da quella agognata dal presidente della Bundesbank Jens Weidmann. In lui, soprattutto in questi ultimi mesi, i mercati sembrano aver riposto tutte le speranze. ‘Siamo pronti a tutto per salvare l’euro, e credetemi sara’ sufficiente’ aveva tuonato da Londra a fine luglio. E da allora e’ stato tutto un susseguirsi di indiscrezioni e di aspettative crescenti. Dopo anni di crisi, culminati con le tensioni sui debiti sovrani, la Bce nella persona di Draghi e’ infatti divenuta agli occhi di tutti ormai l’unica istituzione in grado di tenere a bada la frenesia dei mercati. E il suo presidente, che con una punta di distaccata ironia ha anche invitato a non caricaturizzare in veste italiana l’euro, oggi non ha deluso le attese.
Discussione su questo articolo