Mario Draghi non si candiderà alle prossime Politiche. Evviva. Il premier vuole certamente portare a termine la legislatura, ma non ha alcuna intenzione di scendere in campo. “E’ estraneo alla mia formazione e alla mia esperienza”, ha detto intervistato dal Corriere della Sera. “Alle prossime elezioni intendo partecipare come ho sempre fatto: da semplice elettore”, ha aggiunto.
Siamo felici. Contenti di sapere che l’attuale presidente del Consiglio, una volta conclusa questa disastrosa legislatura, tornerà ad occuparsi di altro, qualsiasi cosa sia, ma non del governo dell’Italia.
Non abbiamo nulla contro Draghi. Per carità, è un uomo delle istituzioni, di spessore internazionale, apprezzato da tutti; è anche un degno rappresentante dell’Europa e dei poteri forti, nel bene e nel male. Insomma, Super Mario è tante cose ma non è un politico. No di certo. E’ un burocrate. Di altissimo livello. Ma sempre un burocrate è. E noi siamo quelli che credono ancora che la politica debbano farla i politici.
Certo, se siamo arrivati a questo punto è anche perché i nostri politici hanno dimostrato di non essere in grado di cavare un ragno dal buco. Le tante riforme di cui l’Italia avrebbe bisogno e che attendono da decenni di essere portate avanti, senza che nessuno se ne interessi davvero, sono lì a dimostrarlo. E’ solo un esempio. La partitocrazia romana non è neppure stata in grado di scegliere il successore di Sergio Mattarella, ha dovuto riconfermare l’attuale presidente della Repubblica quando egli stesso aveva ripetuto in tutte le salse di volersi finalmente riposare.
Draghi è quindi il risultato di una politica inconcludente. Ma se in questa legislatura questo è l’andazzo, non è detto che debba essere così anche nella prossima. La politica, tutta, ha bisogno di recuperare il proprio spazio. Oggi il ruolo del Parlamento è stato di fatto cancellato, i partiti fanno solo ammuina, tutto è in mano a San Mario Draghi, o sei con lui o sei contro di lui. E in Parlamento sono tutti dalla sua parte, persino Giorgia Meloni, che porta avanti un’opposizione all’acqua di rose.
Per quanto riguarda l’universo dell’emigrazione, poi, il governo Draghi ha fatto solo disastri. Come peccato originale ha quello di non aver coinvolto un eletto all’estero nel governo: in questo modo avrebbe dato continuità ai governi Conte 1 e 2. C’è poi il suo totale disinteresse nei confronti degli italiani all’estero: Draghi non ha mai rivolto loro neppure un saluto, un pensiero, nulla. E in politica la forma è sostanza.
Che dire della Farnesina? Non arrivano segnali, di italiani nel mondo si parla solo nelle occasioni comandate, perché lo si deve fare. Ai Comites arriveranno le briciole, noi di ItaliaChiamaItalia lo sappiamo già. Non c’è passione, nessuna consapevolezza, non c’è alcun reale interesse nei confronti degli oltre 6 milioni di italiani che vivono nel mondo (parliamo di quelli regolarmente iscritti AIRE, altrimenti il numero sarebbe ben maggiore).
Quindi grazie presidente Draghi, il fatto che lei non si candiderà ci conforta. Tanto. C’è bisogno di un politico seduto a palazzo Chigi. Siamo stufi dei burocrati, dei tecnici, dei professori, degli avvocati. L’ultimo premier eletto dal popolo è stato Silvio Berlusconi. Sembra preistoria.
@rickyfilosa