Matteo Salvini nelle scorse settimane è stato negli Usa, dove tra le altre cose ha incontrato il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump. I due si sono persino scattati una foto insieme. L’altro giorno però il multimiliardario americano ha smentito di avere incontrato il leader leghista. Trump, infatti, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, in una intervista all’americano The Hollywood Reporter ha negato di aver mai incontrato il Matteo padano. Di più: Trump ha anche aggiunto che con la linea dei partiti europei di Le Pen e Salvini lui non ha nulla a che vedere. Ma se il candidato alla presidenza Usa non ha mai incontrato Salvini, la foto pubblicata su Instagram è un fotomontaggio?
Non secondo Salvini, perché “l’incontro c’è stato ed è stato preparato. Trump sapeva benissimo con chi parlava”, assicura il leghista, che nella sua visita negli Usa era accompagna dall’On. Guglielmo Picchi, ex forzista passato al Carroccio, che spiega: Salvini “non è stato presentato come un fan, ma come leader della Lega Nord e aspirante primo ministro in Italia”. Dunque non è una foto rubata al volo e Salvini non si è imbucato: “Anche perché con Trump non ti imbuchi. È circondato da tre giri di sicurezza. Servono accordi presi in anticipo”.
Secondo quanto racconta Lettera43, dietro l’incontro di Matteo Salvini e Donald Trump ci sono gli zampini di un imprenditore cresciuto nel mito di Silvio Berlusconi, un ex esponente del Popolo della libertà toscano mai entrato nelle grazie di Denis Verdini e un ambasciatore da sempre in ottimi rapporti con il premier Matteo Renzi.
L’ex esponente del PdL, oggi leghista, è Guglielmo Picchi, un nome che i lettori più affezionati di ItaliaChiamaItalia conoscono molto bene. Si tratta, scrive ancora Lettera43, di quel “manager fiorentino che non ha mai convinto Denis Verdini, che quanto pare l’ha sempre considerato ‘un narcisista e nulla di più’. Picchi ha cercato in questi mesi di accreditarsi presso Giancarlo Giorgetti, da poco nuovo responsabile esteri del Carroccio. E insieme, con il lasciapassare del nuovo ambasciatore di stanza a Washington Armando Varricchio, uno tra i consiglieri di politica internazionale più ascoltati da Renzi, hanno portato Salvini da Trump”.
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