“Giuro solennemente che eseguirò con fedeltà l’incarico di presidente degli Stati Uniti. Con le mie migliori capacità difenderò la Costituzione. Dio, aiutami a far questo”: Donald Trump ha giurato, di fronte alla folla radunata davanti alla scalinata di Capitol Hill, diventando ufficialmente il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America.
“Gli Obama sono stati magnifici, grazie a voi Barack e Michelle. Ma questa cerimonia ha un significato molto importante – ha detto il neo presidente nel discorso di giuramento -. Non è solo il passaggio da un’amministrazione a un’altra. Stiamo ridonando il potere al popolo”.
“Per decenni abbiamo chiuso alle nostre imprese e non abbiamo difeso i nostri confini”, è un altro passaggio del discorso di Trump, in cui il neo presidente ha sottolineato che “le imprese se ne andavano senza pensare ai milioni di lavoratori che restavano indietro. La middle class è stata tagliata fuori dalla redistribuzione della ricchezza. Ma questo è il passato. Ora guardiamo al futuro”.
L’inquilino della Casa Bianca indica quindi “due regole semplici: assumi americani, compra prodotti americani”.
In politica estera, Trump indica invece gli obiettivi di “rafforzare le alleanze e porci contro il terrorismo islamico, per sradicarlo dalla faccia della terra”. Trump assicura inoltre “a tutti gli americani di tutte le città, vicine e lontane, piccole e grandi, da oceano a oceano”, che “non verranno più ignorati”, promettendo di rendere gli Stati Uniti un “Paese prospero, sicuro, grande, grandioso. Dio benedica voi e gli Stati Uniti d’America”.
Il giorno dell’insediamento di Trump è stato però funestato da incidenti e tafferugli: mentre alla Casa Bianca si stava svolgendo il passaggio di consegne con Obama, a Washington si sono verificati scontri tra manifestanti e polizia. Altri scontri si erano verificati durante la notte nella stessa capitale e a New York.
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