Daniela Santanchè, Senatrice di Fratelli d’Italia, parlando a Radio Cusano Campus, sul dl sicurezza. “Non ci soddisfa. E’ mancato quel coraggio che ci aspettavamo da Matteo Salvini. Ci aspettavamo che la sua parola d’ordine ‘ruspa’ diventasse un fatto concreto. Noi ad esempio avevamo chiesto che lo sgombero dei campi rom avvenisse entro il 2019 invece questo non è stato possibile. Poi certo, da Alfano a Salvini c’è un mondo e quindi dei passi in avanti sono stati fatti e glieli abbiamo riconosciuti al ministro Salvini, ma in questo caso gli è mancato il coraggio di attuare quel programma di centrodestra che tutti insieme avevamo promesso agli italiani in campagna elettorale. Capisco che la Lega abbia firmato un contratto di governo col M5S, ma non deve sacrificare tutto sull’altare del contratto soprattutto quando a rimetterci sono gli italiani. Uno degli slogan di Salvini è ‘prima gli italiani’ e allora gli italiani devono venire prima rispetto a un contratto di governo”.
Sul caso del gommista di Arezzo e la legittima difesa. “La difesa è sempre legittima. Questa persona che per 38 volte aveva subito degli ingressi nella sua azienda da parte di questa gentaglia, era chiaramente esasperata. E certamente un cittadino del genere non dovrebbe subire un processo per eccesso di legittima difesa. Purtroppo anche nella nuova legge sulla legittima difesa ci sono delle cose che sono venute meno rispetto agli impegni che abbiamo preso tutti insieme con gli italiani”.
Sulla vicenda del lavoro nero nell’azienda della famiglia Di Maio. “Grazie a Dio sono diversa da questi giacobini, manettari, giustizialisti, da coloro che riempivano le piazze al grido ‘onestà’ e poi non guardano in casa propria. Ma mi sottraggo da questo dibattito perché voglio rimarcare le differenze tra chi come me crede in uno stato di diritto e chi come loro sul comodino da letto ha le manette, ma sempre per gli altri”.