Il decreto Pubblica amministrazione, annunciato per mesi dal premier Matteo Renzi come ‘l’inizio di una riforma organica’ della Pubblica amministrazione, nato però come decreto ‘omnibus’ (con più di 130 articoli, poi ‘spacchettato’ con il dl Competitivita’) e poi criticato dagli uffici legislativi del Quirinale, è stato licenziato definitivamente dopo 38 giorni di esame parlamentare dall’assemblea di Montecitorio.
Sul provvedimento il governo ha posto tre questioni di fiducia, per ogni passaggio alle Camere. Durante il primo passaggio alla Camera, il decreto, seguito da vicino dalla ministra Marianna Madia, ha diviso la maggioranza che ha presentato la gran parte degli emendamenti (1800 in tutto, poi ridotti a 1500 con la tagliola delle inammissibilità). Ma non solo, perché le norme hanno diviso anche il governo: dubbi sulle coperture finanziarie sono stati sollevati dalla Ragioneria dello Stato soprattutto sul pensionamento d’ufficio dei docenti universitari e la salvaguardia degli esodati della scuola, i cosiddetti ‘Quota96’. Norme che durante il passaggio al Senato sono state stralciate con quattro emendamenti dell’esecutivo. Quindi per mancanza di adeguate coperture è saltato anche il capitolo delle pensioni anticipate nel dl P.a.
La norma cancellata riguardava l’eliminazione delle penalizzazione per i dipendenti pubblici che scelgono di andare in pensione prima dei 62 anni di età (previste dalla legge Fornero).
Tra i provvedimenti invece contenuti nella versione originale, la cancellazione dell’istituto del trattenimento in servizio per i dipendenti della Pa (compresi i magistrati), il pensionamento d’ufficio, la mobilità obbligatoria (entro 50km) per il personale pubblico, stretta sull’incompatibilità dei magistrati, poteri speciale all’Authority anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, taglio degli oneri delle Camere di commercio, delle sedi distaccate dei Tribunali amministrativi regionali (Tar) e riduzione drastica delle parcelle degli avvocati dello Stato.
Molti sono stati i ‘pressing’ durante i lavori delle commissioni di Camera e Senato e per questo molte delle norme più importanti sono state ‘alleggerite’ rispetto alla prima versione. Vediamo le modifiche più rilevanti.
PENSIONAMENTO D’UFFICIO. SALTA PER PRIMARI E PROFESSORI I medici ospedalieri che hanno raggiunto il massimo dei contributi previdenziali (42 anni e sei mesi per gli uomini e 41 anni e sei masi per le donne) potranno essere messi a riposo dalle Pubbliche amministrazioni di appartenenza non prima dei 65 anni. Come detto, la norma non vale invece per medici primari e i professori universitari. Per loro il tetto era stato fissato al 68° anno di età. Come detto, però, sulla norma (in particolare per i professori) la RgS ha espresso forti ‘dubbi’ e per questo è stata rivista durante l’esame al Senato.
NO A MOBILITÀ SENZA CONSENSO DISABILI E GENITORI La mobilità obbligatoria per i dipendenti della Pa, entro 50km rispetto alla sede d’origine, non potrà essere applicata ai genitori con i figli con meno di tre anni, senza il loro consenso. Inoltre, la modifica prevede che il consenso debba essere dato anche dai lavoratori disabili, previsti dalla legge 104.
LE NOVITÀ SUL TRATTENIMENTO SERVIZIO Per i dipendenti pubblici la ‘dead line’ per la soppressione del trattenimento in servizio, la possibilità di continuare a lavorare per altri due anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici (prevista già dal testo originario), resta ottobre 2014. Per la scuola, invece, la scadenza si anticipa al 31 agosto 2014 per consentire, già da settembre, l’immissione in servizio del nuovo personale. Per quanto riguarda i militari la commissione ha deciso di non estendere il trattenimento fino al 2015 (come previsto in un primo momento) ma di far precedere lo stop al 31 ottobre 2014. La norma si applicherà anche per i magistrati, che fino ad oggi godevano di un trattenimento di 5 anni, ma a partire dal 2016.
STOP A SALVAGUARDIA 4MILA ‘QUOTA 96’ Nonostante la difesa bipartisan dei gruppi parlamentari e della commissione Bilancio alla Camera (che ha preparato la norma) non sono stati salvaguardati i 4mila esodati della scuola, i cosiddetti ‘Quota 96′, al centro di un lungo dibattito durante l’esame del decreto. Ad opporsi alla norma, per mancanza di coperture finanziarie, la Ragioneria dello Stato che ne ha chiesta l’eliminazione. Inizialmente la’emendamento ‘Quopta 96’, presentato nel primo passaggio a Montecitorio, è stato approvato tra gli applausi dalla commissione Affari costituzionali. Ma viste le condizioni poste dalla RgS al Senato la norma è stata soppressa.
SPALMATO TAGLIO ONERI CAMERALI IN TRE ANNI. FINO AL 2017 Il taglio del 50% degli oneri che le imprese devono alle Camere di commercio – previsto dal testo originario del dl – è stato spalmato su tre anni, fino al 2017. La riduzione sarà quindi così suddivisa: al 35% per il 2015, al 40% per il 2016 e al 50% per il 2017. Inoltre le tariffe e i diritti di segreteria saranno ‘fissati sulla base dei costi standard definiti dal ministero dello Sviluppo economico, sentiti la Sose e Unioncamere, secondo criteri di efficienza da consentire anche attraverso l’accorpamento di enti e degli organismi del sistema camerale’.
NO SEDE COMUNE AUTHORITY: 70% PERSONALE IN SEDE CENTRALE Nuove norme per le sedi delle Authority indipendenti. Queste ‘gestiscono i propri servizi logistici’ in edifici ‘di proprietà pubblica o in uso gratuito, salve le spese di funzionamento’, concentrando gli uffici nella sede principale e non superando, per le sedi secondarie, il 20% della spesa complessiva. Quindi la modifica prevede che l’effettiva presenza ‘del personale nella sede principale non inferiore dell’70% del totale su base annua’, tranne per la Consob.
TETTO 2% SPESA CONSULENZE PER AUTHORITY L’Agcom, la Consob, l’Authority dei trasporti, l’Autorità dell’energia e del gas, l’Antitrust, il Garante per la privacy e l’Autorità anticorruzione potranno spendere per gli incarichi di consulenza, studio e ricerca non più del 2% della spesa complessiva.
INCOMPATIBILITÀ CONSOB. VALE ANCHE PER BANKITALIA I vertici e i dirigenti della Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), nei due anni successivi alla cessazione dell’incarico, non potranno intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con i soggetti regolati’. La norma è stata estesa anche ai vertici della Banca d’Italia e dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass).
SALE DA 2 A 5 ANNI STOP NUOVI INCARICHI IN AUTHORITY Si allungano invece i tempi per i componenti delle Authority indipendenti per ricoprire nuovi incarichi sempre all’interno di altre autorità. Un emendamento (a firma M5s) approvato durante l’esame del dl stabilisce che i componenti delle Authority (eccetto la Consob) non potranno essere nuovamente nominati componenti di un’autorità indipendente, a pena di decadenza, per un periodo pari a cinque anni. Nella versione originaria del dl lo stop per eventuali nuovi incarichi era di due anni. Con un’altra modifica, invece, è stato ridotto da quattro a due anni il divieto di passare dall’incarico in una Authority indipendente a una società che opera nello stesso settore.
PIÙ COMPITI E POTERI AD ANAC All’Autorità anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone, che dovrà vigilare sugli appalti di Expo 2015, il decreto affida poteri aggiuntivi trasferendole le funzioni dell’Authority per la vigilanza degli appalti pubblici che viene soppressa. Quindi Cantone dovrà presentare al governo e al Parlamento un piano di riordino dell’Authority. L’Anac sarà poi abilitata a ricevere notizie e segnalazioni di illeciti, da parte di dipendenti pubblici e avvocati, nonché ad applicare, nei confronti dei soggetti obbligati, sanzioni amministrative, i cui proventi possono essere utilizzati dall’Autorità per le proprie attività istituzionali. Il presidente Cantone potrà presentare proposte al commissario unico per l’Expo 2015, Giuseppe Sala, e alla società Expo 2015 per la corretta gestione delle procedure d’appalto per la realizzazione dell’evento.
ANAC POTRÀ COMMISSARIARE ANCHE SENZA PROCEDIMENTO PENALE Tra le novità più importante quelle che riguardano i poteri dell’Anac. Grazie a una modifica il presidente dell’Authority anticorruzione, Raffaele Cantone, potrà chiedere al Prefetto competente il commissariamento, per sospetta corruzione, non solo per le aziende che gestiscono appalti di ‘forniture’, ma anche per i ‘concessionari di lavori pubblici o servizi’. E ancora: il commissariamento – ed è questa la novità più importante – potrà essere deciso anche senza procedimento penale in corso. Inoltre la proposta di commissariamento il presidente Cantone dovrà presentarla al Prefetto competete ‘in relazione al luogo in cui ha sede la stazione appaltante’.
STRETTA SU ASPETTATIVA MAGISTRATI Per quanto riguarda i magistrati, anche quelli amministrativi, che lavorano negli uffici di diretta collaborazione nella Pubblica amministrazione dovranno andare fuori ruolo e non potranno più chiedere l’aspettativa. La norma inizialmente valeva anche per le aspettative già concesse, ma durante il passaggio al Senato la commissione Bilancio ha chiesto di reintrodurre il comma cancellato dalla Camera. Questa – secondo quanto riferito da fonti di governo – è stata chiama norma ‘salva magistrati’. Con un altro è stato stabilito che i magistrati dovranno andare fuori ruolo anche per gli incarichi di consulenza giuridica e di componente degli organismi indipendenti di valutazione. E ancora: i giudici prima di partecipare a concorsi nella Pa, per incarichi direttivi e semi apicali, dovranno assicurare almeno 3 anni (e non più due) dalla pensione.
NORMA ‘SALVA TAR’: CHIUSURA SLITTA DI 9 MESI Salve cinque delle otto sezioni distaccate Tar, che dal 1 Luglio 2015 (e non più dal 1 ottobre 2014) verranno soppresse, come previsto dal decreto Pubblica amministrazione. Con un emendamento del relatore è stato riscritto l’articolo 18 che esclude dalla chiusura forzata i Tar delle città anche sedi delle Corti d’Appello. Quindi su otto Tar che il decreto prevede di tagliare, ne rimangono in vita cinque: Brescia, Salerno, Lecce, Reggio Calabria e Catania. Rimangono invece esclusi dal salvacondotto i Tar di Parma, Pescara e Latina.
TAGLIO ‘SOFT’ PER PARCELLE AVVOCATI STATO Taglio più leggero delle parcelle degli avvocati dello Stato. Con un emendamento del relatore, infatti, la riduzione dei compensi viene alleggerita prevedendo che nel caso di cause vinte con liquidazione della parcella ai legali del vincitore, l’onorario sarà erogato nella misura del 50% delle somme recuperate, invece del 10% come stabilito dal testo originario del dl. Inoltre, l’emendamento prevede che l’altro 50% dell’onorario sarà destinato, nella misura del 25%, ‘a borse di studio per lo svolgimento della pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato’ e il rimanente 25% è destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale.
DAL 2015 TAGLIO 20% COMPENSI AMMINISTRATORI PARTECIPATE Nelle società partecipate, dette anche società strumentali, i tre membri del consiglio di amministrazione potranno essere anche esterni (e quindi salta il vincolo di due membri provenienti dalla Pa) e dal 1′ gennaio 2015 il costo annuale dei compensi dei tre amministratori dovrà essere tagliato del 20%.
ENTRO 2014 MODULI STANDARD Tra le novità il decreto prevede moduli standardizzati e unificati per tutta Italia (entro il 2014), che dovranno essere predisposti entro 180 giorni dall’approvazione del dl P.a., dovranno essere pubblicati sul portale www.impresainungiorno.gov.it e resi disponibili per la compilazione delle pratiche telematiche da parte delle imprese entro e non oltre 30 giorni dalla sua approvazione.
RINVIATA CENTRALE UNICA COMMITTENZA È stata rinviata al 2015 l’entrata in vigore della Centrale unica di committenza per i comuni non capoluogo di provincia prevista dal decreto Irpef. In particolare, la modifica prevede il rinvio dell’entrata in vigore della norma al 1° gennaio 2015 per gli acquisti di beni e servizi e al 1° luglio 2015 per i lavori pubblici. La norma del dl Irpef vieta infatti ai Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture (e quindi appalti) in assenza di una Centrale unica di committenza.
OBBLIGO ASSICURAZIONE PER AZIENDE SANITARIE PRIVATE Tutte le aziende del Servizio sanitario nazionale, gli enti e le strutture private che si occupano di sanità (anche se non accreditate al Sistema sanitario nazionale) saranno obbligati a munirsi di copertura assicurativa. E ancora: per la realizzazione di nuove strutture sanitarie e sociosanitarie la Regione dovrà continuare a verificare la compatibilità del progetto, tenendo conto del reale fabbisogno del territorio e della sua collocazione.
SCORRIMENTO GRADUATORIE FORZE POLIZIA PER EXPO ‘Al fine di incrementare i servizi di prevenzione e di controllo del territorio connessi allo svolgimento di Expo 2015’ le Forze di Polizia sono ‘autorizzate’, in via straordinaria, ‘per l’immissione nei rispettivi ruoli iniziali, allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi indetti per il 2013 e approvate entro il 31 ottobre 2014, ferme restando le assunzioni dei volontari’. Per la Polizia di Stato le assunzioni saranno disposte dal 1° settembre 2014.
1030 VIGILI DEL FUOCO IN PIÙ. STANZIATI CIRCA 67MLN Il governo ha poi stanziato quasi 67 milioni di euro in tre anni per l’assunzione di 1030 Vigili del fuoco in più. Ai maggiori costi della norma si provvede con lo stanziamento di 130.843 euro per il 2014, 24.276.826 per il 2015 e 42.501.482 per il 2016 a cui si provvede con la riduzione della spesa per la retribuzione del personale volontario del Corpo stesso. Quindi – si legge in conclusione – ‘il limite dell’autorizzazione annuale di spesa’ per l’impiego di volontari scende ‘a 48.850.356 euro dal 2015 e 31.075.700 dal 2016’.
SALVI DOCENTI IN COMANDO AL MIUR Salvi circa 300 docenti in comando al ministero dell’Istruzione. Con una modifica vengono prolungati di un anno (per l’anno scolastico 2014-2015) i collocamenti fuori ruolo per coloro che lavorano per l’autonomia scolastica. Il rinvio servirà – si legge – a predisporre ‘un piano di revisione dell’utilizzo del personale comandato e nelle more della definizione delle procedure di mobilità’.
100MILA EURO A INFETTI DA TRASFUSIONI Il governo ha stanziato per ogni soggetto danneggiato da trasfusione con sangue infetto 100mila euro e 20mila per coloro danneggiati da vaccinazioni obbligatorie. Il risarcimento sarà riconosciuto in un’unica soluzione entro il 2017.
RIFINANZIATO PREPENSIONAMENTO GIORNALISTI 51,8 milioni di euro in sei anni, dal 2014 al 2019, per il prepensionamento dei giornalisti dipendenti di aziende che hanno dichiarato lo stato di crisi. Le risorse sono suddivise in questo modo: 3 milioni di euro per il 2014, 9 milioni per il 2015, 13 milioni per il 2016 e altrettanti per il 2017, 10,8 per il 2018 e 3 per il 2019. Alcune risorse saranno recuperate attingendo al Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria, istituito con la legge di Stabilità 2014. La restante parte (33 milioni di euro, fino al 2019) dal Fondo per la compensazione degli effetti finanziari del ministero dell’Economia, istituito nel 2008. Quest’ultimo fondo viene incrementato di 33 milioni di euro. Inoltre, l’emendamento introduce una norma che obbliga le aziende editoriali ad avere almeno una assunzione a tempo indeterminato ogni tre prepensionamenti.
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