Francesco Urraro (M5S), Commissione Giustizia, sul daspo ai corrotti a Radio Cusano Campus ha detto: “Chi è stato condannato per reati di grave corruzione non può tornare a lavorare come pubblico ufficiale o a contatto con la PA. Il nostro decreto estende il cosiddetto daspo anche a chi commette reati a che finora non prevedevano nulla di simile. Se la condanna è inferiore a 2 anni il daspo sarà di 5 anni, ma se supera i 2 anni sarà a vita. Una punizione netta, determinata, come in tema di contrasto alle mafie e al terrorismo. Soltanto in questo modo possiamo cercare di ovviare a quella che è una vera e propria piaga”.
Dl anticorruzione. “Ci sono anche altri punti nel DL oltre al daspo. Anche chi si fa corrompere dovrà pagare in maniera adeguata, con pene che andranno da 3 agli 8 anni. Poi c’è l’agente sotto copertura, cosa diversa dall’agente provocatore. La corruzione va combattuta con la stessa arma usata con successo per la lotta alla mafia e al terrorismo, tra cui l’agente sotto copertura, una figura che va potenziata. Lo Stato e i cittadini avranno il diritto di riprendersi quello che è stato rubato dai corrotti, il tema della confisca è fondamentale. La riforma consentirà di riprendere il maltolto anche al termine della prescrizione. I cittadini onesti non potranno più pagare il prezzo della corruzione. Vogliamo dare uno stop anche ai faccendieri e ai cosiddetti millantatori, vogliamo trattare i criminali in maniera uguale. Il provvedimento passerà alle Camere e faremo tesoro di ogni osservazione e sollecitazione, perché l’impianto non è definitivo, ma indica un cambio di passo doveroso”.