Progetto di attivazione del Distretto tecnologico per i Beni culturali della Regione Lazio (Dtbc). I cinque Atenei statali del Lazio, la Cna di Roma e il Consiglio nazionale delle ricerche sono coinvolti. La Regione deve emanare presto i bandi. Nel contesto laziale i beni culturali e l’innovazione tecnologica costituiscono un potenziale strategico decisivo per il rilancio regionale. L’iniziativa risponde alle politiche europee e nazionali del settore e alle specifiche istanze del territorio.
“La Regione Lazio e il Miur hanno destinato al progetto 41,7 milioni di euro, quindi il distretto tecnologico per i Beni culturali della Regione Lazio può partire-commenta con soddisfazione Mario Panizza, rettore dell’Università degli Studi Roma Tre-. Non è immaginabile una visione che separi il sapere umanistico dal sapere scientifico-tecnologico ed è necessario che il confronto culturale si eserciti su un terreno interdisciplinare”.
“La collaborazione tra gli Atenei della regione e gli enti di ricerca pubblici comincia a diventare un patrimonio consolidato: vedi le recenti esperienze di Expo, del quadricentenario di Shakespeare, degli incontri per il Giubileo-prosegue Panizza-.Il Distretto coglie un’opportunità finora non sufficientemente esplorata costituendo un polo di eccellenza assoluta nell’ambito della valorizzazione, del restauro, della conservazione dei beni culturali”.
“Le attività del Distretto potranno avere una rilevante ricaduta occupazionale, proprio nei settori nei quali i laureati stentano a trovare un impiego-conclude Panizza-.E’ fondamentale che la Regione a questo punto emani i bandi necessari, altrimenti questo lavoro andrebbe disperso. L’impegno di Roma Tre consente ai nostri studenti d’inserirsi in un contesto europeo e internazionale”. Si tratta dell’università più giovane di Roma e uno dei migliori atenei emergenti del mondo secondo la classifica “Times Higher Education 150 under 50” .
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