"Abbiamo chiesto che nelle ricerche fosse impiegato ogni mezzo, e la gendarmeria francese si e’ attivata per ottenere da un operatore privato l’apparecchiatura gps specifica da installare sull’elicottero". Non si arrende, dice di "aver fede e speranza, pur restando ragionevole", Samia Brahimi, madre del giovane francese Jassim Mouzani, disperso da cinque giorni sul Monte Bianco con la guida alpina di Ollomont Ferdinando Rollando. Impossibile rintracciare l’iphone del figlio con la tradizionale geolocalizzazione, "purtroppo l’applicazione non era installata sul suo smartphone", spiega.
La localizzazione dei telefoni, tentata quando scatto’ l’allarme anche con sistemi di ultima generazione, non aveva portato a risultati: "La zona e’ buia, senza copertura. I loro telefoni o sono spenti o non ricevono alcun segnale", precisa Adriano Favre, direttore del Soccorso alpino valdostano.
Le ricerche sul versante italiano saranno ferme anche martedì: "Aspettiamo un assestamento delle condizioni della neve, poi decideremo come proseguire". Con l’attesa schiarita sul versante francese della montagna, e’ prevista invece una ricognizione del Peloton de gendarmerie d’haute montagne di Chamonix.
La scalata della vetta piu’ alta d’Europa per Jassim doveva essere qualcosa di speciale: "Rollando voleva fare veramente un regalo a Jassim e, a detta del figlio Ernesto, gli ha voluto mostrare la via italiana perche’ e’ la parte piu’ autentica, romantica e selvaggia del Monte Bianco", ricorda la madre. Proprio perche’ "Rollando ama Jassim come se fosse un figlio", aggiunge il padre del giovane disperso, Hallim Mouzani, imprenditore della capitale francese. Con Rollando aveva gia’ affrontato il Bianco e per questo gli era stato chiesto di unirsi alla cordata, "ma un problema al ginocchio dopo un incidente in moto l’anno scorso me l’ha impedito".
"Jassim e’ maturo, lavorava sodo con il sogno di frequentare Harvard e Stanford, e’ un perfezionista", dice la madre. “Abbiamo trascorso l’ultimo anno scolastico a New York, dove ha frequentato il liceo francese e ha avuto l’idea imprenditoriale di portare lo spinning a Parigi. Un progetto che in ogni caso, a fine anno noi realizzeremo", aggiunge.
Padre e figlio, con le due sorelle minori, erano arrivati in Valle d’Aosta sabato 5 luglio, la madre li ha raggiunti giovedi’ 10. Seduta in un bar di Courmayeur, dopo due giornate trascorse quasi interamente a Chamonix, la famiglia vuole "esprimere la piena sintonia e la totale vicinanza alla famiglia di Rollando". E ringraziano le squadre di ricerca, in particolare il comandante del Sagf di Entreves Delfino Viglione e Patrice Ribes del Pghm di Chamonix: "Lassu’ sembra l’apocalisse, abbiamo visto le foto dei soccorritori. Stanno facendo tutto il possibile, anche rischiando la propria vita".
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