Il mercato del lavoro americano va meglio del previsto. E le borse brindano: le piazze finanziarie europee, dopo un avvio debole girano in territorio positivo, con Francoforte in rialzo dell’1,92% e Londra dell’1,20%. Milano avanza dell’1% tra scambi vivaci per 2,4 miliardi di euro di controvalore, spinta principalmente da Mediolanum, Autogrill, Fiat e Intesa. Pochi ma significativi i titoli in controtendenza, da Mps a Unicredit e Finmeccanica. In calo lo spread Btp-bund decennale, che chiude a 265 punti base, in calo dai 284 di ieri, con il rendimento dei titoli italiani al 4,19%.
Avanza decisa anche Wall Street, con gli indici che guadagnano oltre l’1%. L’attenzione e’ ora sulle prossime mosse della Fed, che si riunira’ il 18 e il 19 giugno, quando offrira’ anche le nuove stime di crescita.
L’economia statunitense crea a maggio 175.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione sale al 7,6%, un aumento che non preoccupa perche’ accompagnato da una crescita della partecipazione alla forza lavoro e che indica, quindi, una ritrovata fiducia a mettersi a caccia di un’occupazione.
I dati sono migliori delle attese del mercato ma, soprattutto, non abbastanza buoni da far tornare la Fed sui propri passi: le rilevazioni del Dipartimento del lavoro americano, infatti, sembra allontanare almeno a dopo l’estate una possibile stretta da parte della Fed. Il timore dei mercati, nelle ultime sedute, era proprio quello di un rallentamento degli acquisti di asset da parte della banca centrale americana, attualmente pari a 85 miliardi di dollari al mese. Il dibattito all’interno della Fed e’ acceso su come procedere e la banca centrale e’ spaccata al riguardo, con alcuni dei governatori convinti che sia necessario mantenere lo status quo considerati i rischi al ribasso che pesano sull’economia, e i falchi che premono per un ridimensionamento.
L’ex presidente della Fed, Alan Greenspan, ritiene che la banca centrale debba ridurre gli acquisti anche se l’economia non e’ pronta. ‘Prima riduciamo il livello degli asset in bilancio alla Fed, livello che tutti riteniamo eccessivo, meglio e’, C’e’ una presunzione generale sul fatto che possiamo aspettare e decidere. Non sono sicuro che il mercato ce lo consentira” afferma in un’intervista alla Cnbc.
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