La difesa della liberta’ religiosa, della liberta’ religiosa di tutti, e la prosecuzione della campagna per la moratoria in vista dell’abolizione universale della pena di morte – componenti essenziali della politica estera, accanto alla tutela complessiva di tutti i diritti fondamentali – saranno i focus dell’Italia alla 67/ma sessione dell’Assemblea generale dell’Onu. A pochi giorni dalla partenza per il Palazzo di Vetro del presidente del Consiglio Mario Monti, accompagnato dal ministro degli Esteri Giulio Terzi e da una delegazione parlamentare, e’ stato lo stesso titolare della Farnesina a ribadire che l’impegno del governo sul fronte dei diritti umani sara’ confermato in maniera forte davanti ai 194 membri delle Nazioni unite. Intervenendo questa mattina alla presentazione dell’Annuario italiano dei diritti umani 2012, curato dall’Universita’ di Padova, Terzi ha messo bene in chiaro che l’Italia mira a una risoluzione ‘che sia votata da tutti i Paesi membri e che condanni, senza attenuazioni, ogni forma di intolleranza religiosa’.
Proprio per ottenere la convergenza piu’ ampia possibile, la Farnesina ha svolto un ‘intenso lavoro preparatorio’, sensibilizzando in primo luogo i partner europei ‘che hanno accettato di porre la liberta’ religiosa tra le priorita’ di azione dell’Unione’. Ma, nei giorni della rivolta dei musulmani del mondo contro il film anti-Islam prodotto negli Stati Uniti e contro le vignette su Maometto pubblicate dal settimanale satirico francese Charlie Hebdo, Terzi guarda con attenzione pure al rispetto delle sensibilita’ islamiche e invita ad ‘adottare un linguaggio condiviso con i Paesi dell’Oci’ (Organizzazione per la cooperazione islamica). E’ una questione di cultura che premia i ‘valori della liberta’ di pensiero’ ma e’ anche, nella visione di Terzi, un elemento politico di garanzia della sicurezza. ‘I diritti umani hanno assunto una dimensione operativa, alla luce della stretta correlazione tra le violazioni dei diritti e i conflitti, le migrazioni di massa, la diffusione del terrorismo’. E quindi, e’ la conclusione, non si puo’ elaborare una ‘strategia di sicurezza e di politica estera che non sia fondata sulla tutela dei diritti’.
Sull’altro fronte del tradizionale impegno dell’Italia a proposito della campagna per la moratoria della pena di morte in vista di un’abolizione universale, l’obiettivo e’ quello di incrementare il numero dei Paesi abolizionisti o che aderiscono alla sospensione indefinita delle esecuzioni capitali. In definitiva ‘la pace e il pieno rispetto dei diritti umani sono strettamente correlati’ , e’ l’idea del capo della diplomazia italiana, che non si nasconde pero’ i problemi: ‘non ci puo’ scoraggiare il fatto che imporre agli Stati il rispetto dei diritti dell’uomo resta un compito molto difficile. Gli orrori della crisi siriana ce lo confermano giornalmente’.
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