Una riunione di alto profilo è stata recentemente tenuta online, coinvolgendo alcuni dei rappresentanti più autorevoli delle comunità degli italiani in Centro America. L’iniziativa è nata dalle preoccupazioni di un gruppo di pensionati italiani residenti nella Repubblica Dominicana, trasmessa al Comitato degli Italiani all’Estero (Com.It.Es) di Santo Domingo da Ivo Bellaccini, cittadino italiano impegnato nella causa. Attraverso la Commissione Salute, Medicina e Previdenza Sociale, presieduta da Massimiliano Scerra, (che è anche coordinatore nazionale del MAIE RD) il Com.It.Es di Santo Domingo ha redatto una lettera diretta al Ministro degli Affari Esteri, presidente del CGIE, e al Sottosegretario degli Affari Esteri con delega agli italiani nel mondo, Giorgio Silli. Questa lettera ha ottenuto un immediato sostegno dai Com.It.Es di altre località, come Messico, Guatemala e Costa Rica, i quali si sono uniti alla causa.
Lo stesso Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE, è intervenuto nei giorni scorsi sul tema.
I partecipanti alla riunione includevano Mariano Gazzola, Vicesegretario Generale per l’America Latina del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (e coordinatore MAIE America Latina); Flavia Cerroni, Presidente del Com.It.Es in Guatemala; Giovanni Buzzurro, Presidente del Com.It.Es in Messico (e coordinatore nazionale MAIE Messico); Giuseppe Cacace, Presidente del Com.It.Es in Costa Rica (coordinatore nazionale MAIE CR); Paola Ceccon, Vicepresidente del Com.It.Es Costa Rica; Massimo Angelino, Tesoriere del Comites Costa Rica; e Massimiliano Scerra, membro del Com.It.Es Repubblica Dominicana e presidente della Commissione Salute.
Durante la riunione, è emerso come uno dei principali punti di discussione sia stato il limite di 90 giorni di assistenza sanitaria per gli italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero). Questa restrizione è stata ritenuta particolarmente problematica per i pensionati italiani che hanno lavorato e pagato le tasse in Italia per molti anni, ma che risiedono all’estero e si trovano a dover far fronte a problemi di salute senza una copertura sanitaria adeguata.
Inoltre, i partecipanti hanno evidenziato la mancanza di chiarezza riguardo alle procedure per ottenere l’assistenza sanitaria in Italia, notando come molti funzionari sembrino poco informati riguardo alla normativa del DPR 1 febbraio 1996, che regola l’accesso all’assistenza sanitaria per gli italiani residenti all’estero.
Durante la riunione, si è sottolineata l’importanza di promuovere accordi bilaterali tra l’Italia e i Paesi di residenza degli italiani emigrati, al fine di migliorare l’accesso ai servizi sanitari per questa popolazione. Alcuni partecipanti hanno suggerito la possibilità di perseguire obiettivi intermedi, come l’esenzione dei 90 giorni di assistenza sanitaria per i pensionati italiani che continuano a pagare le tasse in Italia.
Durante la riunione, alcuni partecipanti hanno condiviso l’esperienza di alcune regioni del Nord Italia che in passato avevano convenzioni che garantivano l’assistenza sanitaria gratuita agli emigrati italiani. Tuttavia, sembra che questa opportunità sia stata eliminata, sollevando ulteriori interrogativi riguardo alla disparità di trattamento tra le diverse regioni.
La riunione ha messo in luce la necessità di sensibilizzare i governanti riguardo alle difficoltà incontrate dagli italiani emigrati in materia di assistenza sanitaria. I partecipanti hanno insistito sulla richiesta di una chiara definizione dei diritti di assistenza sanitaria per coloro che continuano a pagare le tasse in Italia, anche se risiedono all’estero.
Una proposta avanzata durante la riunione è stata quella di elaborare un disegno di legge e coinvolgere i parlamentari per affrontare la questione in modo sistematico e garantire un accesso adeguato all’assistenza sanitaria per gli italiani residenti all’estero.
Infine, l’incontro ha affrontato anche la problematica fiscale legata alla proprietà immobiliare in Italia. I partecipanti hanno evidenziato il paradosso di dover pagare le tasse come se l’immobile fosse una seconda casa, anche se si tratta della prima e unica abitazione posseduta nel BelPaese dagli iscritti AIRE.
In conclusione, la riunione dei rappresentanti delle comunità degli italiani in Centro America ha sollevato importanti tematiche riguardo ai diritti di assistenza sanitaria per gli italiani emigrati. L’iniziativa, partita dalla RD, ha ottenuto il sostegno di diverse sedi del Com.It.Es in altre località centroamericane, dimostrando la forza di una comunità unita nella ricerca di soluzioni concrete. L’incontro ha promosso una maggiore consapevolezza riguardo alle difficoltà incontrate da questa popolazione e ha evidenziato la necessità di un’azione politica concreta per garantire una tutela adeguata dei diritti di assistenza sanitaria per coloro che hanno contribuito al progresso dell’Italia ma risiedono al di fuori dei suoi confini.