“Voglio dare agli istituti italiani di cultura delle linee guida per operare nel modo migliore per far conoscere storia e identità italiane, e utilizzare il nostro patrimonio per ricordare che siamo una grande potenza culturale. Questa forza va utilizzata anche come strumento di diplomazia, conoscenza e valorizzazione”. Parole di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, intervenuto a Matera in occasione degli Stati generali della diplomazia culturale.
La Farnesina “conserva la piu’ grande collezione di arte contemporanea, che sta girando all’estero grazie agli istituti italiani di cultura“.
“Vogliamo dare un impulso alla presenza italiana nel mondo con una serie di iniziative legate alla diplomazia culturale, soprattutto una dedicata ai 2.500 anni della citta’ di Napoli e una all’italofonia”.
“L’Italia è una grande potenza culturale. Non siamo una grande potenza militare ma siamo certamente forse la prima potenza culturale nel mondo. Quindi le nostre ambasciate e i nostri consolati devono diventare il trampolino di lancio per far conoscere la nostra identità, la nostra storia, la nostra cultura variegata”.
”La cultura è uno strumento fondamentale anche per allacciare rapporti costruttivi con tanti popoli – ha aggiunto Tajani – Ho incontrato l’altro giorno uno dei massimi vertici del Partito comunista cinese e si è parlato a lungo dei rapporti culturali tra Italia e Cina. Lo stesso vale in giro per il mondo.
Sto pensando anche di organizzare la giornata dell’italofonia, invitando tutti i rappresentanti dei Paesi dove si parla italiano come lingua ufficiale ma anche dove è molto diffuso l’italiano. Quindi la cultura italiana come strumento. Stavo pensando di organizzare una settimana del cinema italiano nel mondo. Lo potremo fare anche nel prossimo anno. Naturalmente l’anno prossimo sarà anche l’occasione per festeggiare i 2500 anni della storia di Napoli. Con i nostri responsabili degli Istituti italiani di cultura intendiamo promuovere. Li abbiamo riuniti qui a Matera che è stata capitale europea della cultura, dobbiamo fare in modo che possa esserci una collaborazione sempre più forte per far sì che la cultura italiana possa diventare strumento di sempre maggior presenza del nostro Paese nel mondo”.
“LA RAI DEVE CAMBIARE, NON BISOGNA ABBASSARE CANONE”
”La Rai deve cambiare. Adesso ci sono gli stati generali e dobbiamo guardare al futuro. Naturalmente con le norme attuali si eleggeranno i vertici. Stiamo andando nella giusta direzione per far sì che il servizio pubblico possa essere uno strumento per la crescita ma sia anche uno strumento per far conoscere l’Italia nel mondo”.
”Ecco perché credo che non si debba abbassare il canone della Rai – ha aggiunto – abbiamo bisogno di continuare a essere presenti sul palcoscenico internazionale con i nostri corrispondenti italiani della Rai ma anche con trasmissioni che vanno a rinforzare il ricordo del paese natale e di origine per tanti italiani che vivono all’estero”.