Continua e continuerà ancora l’attacco di certe toghe rosse nei confronto di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere rischia grosso: potrebbe essere ucciso politicamente da certi tribunali. Dunque, che fare? Luigi Bisignani, ex faccendiere, in una recente intervista radiofonica parla di una cena svoltasi ad Arcore dopo la sentenza di condanna nei confronti del Berlusca nell’ambito del processo Ruby: seduti al tavolo, oltre al Cav, c’erano Pier Silvio, Marina e Barbara. E poi Francesca Pascale (la compagna di Berlusconi, ndr) e Ghedini”, avvocato del Cavaliere. Secondo Bisignani, “Berlusconi si è convinto che il dopo-Berlusconi è Marina. Lei guiderà la nuova Forza Italia, al suo fianco alcuni imprenditori tra cui Alessandro Benetton”. Sarà davvero così?
Marina dopo la sentenza Ruby ha dichiarato: “Quello cui abbiamo dovuto assistere e’ uno spettacolo assurdo che con la giustizia nulla ha a che vedere, uno spettacolo che la giustizia non si merita. La condanna era scritta fin dall’inizio, nel copione messo in scena dalla Procura di Milan”. Dunque, “non chiamiamola sentenza. Non chiamiamolo processo. Soprattutto, non chiamiamola giustizia. Tutto il castello crollerà, è certo, la verità verrà ristabilita, ma questo non basta in alcun modo a mitigare l’amarezza e lo sdegno”.
Fra le azzurre il nome di Marina suscita entusiasmo. “Marina Berlusconi a capo di una Forza Italia 2.0 sarebbe un’ottima prospettiva”, dichiara Lara Comi, europarlamentare. La pasionaria Daniela Santanchè spera “che Bisignani abbia ragione, ne sarei ben contenta”. E una delle amazzoni pidielline, Michaela Biancofiore, conferma: “Noi un Renzi, molto più serio, preparato e affidabile, lo abbiamo e si chiama Marina Berlusconi”.
Francesca Pascale, tuttavia, frena. Dopo avere detto di essere “orgogliosa di essere amica di Marina Berlusconi”, e avere sottolineato che se la figlia del Cavaliere “facesse un passo in politica non sarebbe un errore”, aggiunge: “non credo che il padre sia così d’accordo, considerato quello che è successo a lui da quando è sceso in campo”. In effetti Francesca non ha tutti i torti. La fidanzata di Silvio ricorda: “Berlusconi fino al ’94 è stato un uomo impeccabile, da quando è sceso in campo è stato vessato dalla magistratura italiana”.
Non piace molto l’idea di una “dinastia Berlusconi” a Renato Brunetta, capogruppo PdL a Montecitorio: “Non mi piacciono le dinastie, né quelle monarchiche né quelle democratiche. Se la dottoressa Marina Berlusconi vuole fare politica, e ne ha tutte le capacità, faccia pure. Ma non penso che sia plausibile un’investitura a carattere ereditario". Marina “dimostri le capacità in politica, come ha fatto in ambito manageriale e, se vale, acquisirà ruoli, funzioni, leadership. Io amo il merito, in democrazia è tutto”, conclude Brunetta.
Partecipa al dibattito anche Manuela Repetti, parlamentare del Pdl e compagna di Sandro Bondi: "Non credo ci sia bisogno di scoraggiare l’idea di una Marina Berlusconi in politica. Credo che lo stesso Berlusconi, per l’affetto che ogni genitore nutre per i propri figli, non abbia tutto questo desiderio di mandare sua figlia non dico al macello, ma in politica".
Marina sì o Marina no? Francesco Manacorda sulla Stampa di oggi spiega che Marina Berlusconi, nonostante le sollecitazioni da parte di qualcuno, non ha alcuna intenzione di scendere in campo per salvare i destini del centrodestra. Perché ha un compito più importante da svolgere: quello di pensare all’impero economico di Berlusconi, “anzi dei Berlusconi. Del resto – scrive Manacorda -, ha bisogno in questo momento di tutta l’attenzione possibile: ci sono i canali Mediaset che soffrono per la caduta della pubblicità, i libri e i periodici della Mondadori travolti dalla crisi del settore editoriale, le biotecnologie di MolMed che per ora non danno alcun sollievo e perfino il Milan messo a dieta forzosa di acquisti e titoli. Tutti capitoli di una crisi aggravata da alcune scadenze vicinissime e assai significative”. E una come Marina sarebbe più utile alla guida degli affari di famiglia che all’interno dell’arena politica.
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