Come un "fulmine a ciel sereno", la notizia delle dimissioni del Papa ha spiazzato l’intera Curia romana, non soltanto il mondo al di fuori delle Mura Leonine, lasciando sbigottiti e meravigliati cardinali e prelati. Molte "berrette rosse" sono rimaste letteralmente a bocca aperta questa mattina mentre il Papa annunciava, in quella che doveva essere una cerimonia di routine, la notizia decisiva per il pontificato e la stessa storia della Chiesa.
Il riserbo e’ stato mantenuto altissimo fino all’ultimo. La sala stampa vaticana informata a ridosso dell’annuncio. Persino le memores domini, le suore laiche che accudiscono Ratzinger nell’Appartamento pontificio, hanno appreso quanto sarebbe avvenuto nelle ore successive soltanto nel pomeriggio di ieri, mentre le traduzioni del testo latino con cui il Papa ha annunciato il suo addio allo scranno di Pietro stavano per essere ultimate.
A conoscenza delle intenzioni del Papa erano in pochissimi, tra cui, trapela, una personalita’ d’eccezione come il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con cui Ratzinger ha stretto un rapporto di profonda amicizia negli anni. E poi, naturalmente, i suoi piu’ stretti collaboratori, il segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, innanzitutto, il decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano e il sostituto della segreteria di stato, mons. Angelo Becciu.
Unico ‘segnale’ che oggi si puo’ interpretare come un prodromo della decisione, la scelta di Ratzinger, comunicata a voce a pochi alti prelati, di non indire piu’ concistori straordinari per la nomina di altri cardinali. Quelli gia’ esistenti, quindi, secondo il Papa avrebbero eletto il suo successore.
Nella sua difficile ma risoluta decisione, Ratzinger ha avuto anche il sostegno del suo segretario, mons. Georg Gaenswein, a cui proprio due mesi fa appena, ha rinnovato grande fiducia promuovendolo arcivescovo. Ma certamente il sostegno piu’ decisivo in questo delicato e inedito passaggio, l’anziano Pontefice lo ha ricevuto da suo fratello Georg, suo grande confidente. ‘Ero stato messo al corrente’, ‘l’eta si fa sentire’ ha dichiarato questa mattina il fratello del Papa che gia’ nel 2011 aveva detto che Benedetto XVI avrebbe dovuto dimettersi se la sua salute fosse peggiorata. La meraviglia della Curia romana e’ stata espressa a caldo dal decano Sodano che ha parlato di ‘fulmine a ciel sereno’.
Subito dopo anche padre Lombardi, aprendo la conferenza stampa quasi improvvisata con i giornalisti si e’ lasciato andare a un ‘Il Papa ci ha preso un po’ di sorpresa’. E lo stupore generale della Curia e’ stato confermato anche da un capodicastero che ha parlato di assoluta ‘meraviglia’ ma anche ‘rispetto per la decisione del Pontefice’ e ‘serenita’ perche’ la Chiesa e’ perfettamente in grado di andare avanti’. Nessuna indiscrezione era circolata recentemente sulle imminenti dimissioni del Papa e cosi’ questa mattina in Vaticano anche fra i cardinali si sono inseguite le telefonate. Nonostante le smentite di padre Lombardi, tra molti circola l’idea che la sua decisione sia dovuta a motivi di salute, a problemi cardiaci in particolare. Nessuno pero’, eccetto gli informati, immaginava un tale epilogo. La settimana scorsa infatti, e’ stato fatto notare, il Papa, pur apparso in alcune occasioni affaticato, aveva tenuto fede a tutti gli impegni della sua agenda. Affaticato era apparso in particolare il 4 febbraio scorso nel corso del concerto in Vaticano per l’anniversario dei Patti Lateranensi con Giorgio Napolitano, preceduto da un breve colloquio tra i due. ‘Nel nostro ultimo incontro – ha confidato oggi il capo dello Stato – traspariva come fosse provato e consapevole di una fatica difficilmente sostenibile’. La decisione era gia’ presa.
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