Di Stefano (M5S): Di Maio non è capManlio Di Stefano, deputato del M5S, traccia gli obiettivi M5S. “Dal primo Vaffanculo Day, la nostra caratteristica principale è prendere la rabbia e trasformarla in un progetto, in proposta politica. La fortuna del nostro Paese è che questa rabbia non è convogliata in Forza Nuova o in partiti estremisti, ma è convogliata in un movimento democratico come il nostro. Abbiamo fatto capire a tutti i nostri militanti che il percorso deve essere fatto di buone pratiche e di democrazia. Non parliamo di governo tecnico o politico, ma di governo competente, sceglieremo le persone migliori che questo Paese ha da offrire se dovessimo formare un governo”.
Piattaforma Rousseau. “Norberto Bobbio diceva ‘Nulla rischia di uccidere la democrazia più che l’eccesso di democrazia’? Sì, ma lo stesso Bobbio aggiungeva ‘a meno che non si raggiunga la capacità tecnologica di coinvolgere tutti’. Noi siamo oggettivamente l’unico movimento al mondo che ha avviato un progetto di questo tipo. Siamo in continua evoluzione. Vogliamo arrivare ad una piattaforma universale che coinvolga tutti i cittadini, non solo gli iscritti al M5S. L’idea è di inserire strumenti di democrazia diretta e partecipata in Costituzione”.
Primarie per la scelta del premier. “I candidati non li abbiamo presentati noi, hanno scelto loro di presentarsi. Ognuno ha fatto la propria valutazione, in maniera totalmente libera. Dobbiamo forse riflettere sul perchè molti di noi abbiano scelto di non candidarsi. Ma comunque è un ragionamento che si fa a mente serena, perchè siamo l’unico partito in Italia che permette a qualunque rappresentante di candidarsi a premier, negli altri partiti è impossibile”.
Di Maio capo del movimento? “E’ ovvio – conclude a Radio Cusano Campus – che il candidato premier non diventa il capo del movimento. E’ un ruolo temporaneo, perchè se anche si va al governo, dura 5 anni. Il movimento è fatto dai cittadini, senza distinzione alcuna”.
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