Ricordiamo tutti cosa accadde nel 2014. Enrico Letta era premier e Matteo Renzi divenne segretario del Partito Democratico. Da tempo, Renzi criticava la linea del Governo e prometteva che ci sarebbero stati dei cambiamenti se fosse diventato segretario del Partito Democratico, cosa che poi avvenne. Tuttavia, l’allora sindaco di Firenze rassicurò l’allora premier. Egli disse questa frase che divenne celebre: “Enrico, stai sereno!”.
Poco tempo dopo, però, Renzi sfiduciò Letta durante un’assemblea della Direzione Nazionale del Partito Democratico e divenne lui stesso il nuovo premier. Il tutto avvenne senza passare per il Parlamento. Letta si dimise dalla carica di premier, Renzi si dimise da quella di sindaco di Firenze ed approdò a Roma per diventare a sua volta premier. Oggi, Renzi è fuori dal Partito Democratico e Letta è diventato il nuovo segretario di quest’ultimo. Dunque, le cose potrebbero mettersi male per Renzi?
Letta parla di “riunificazione” dell’area progressista, ma vorrà di nuovo avere a che fare con Renzi, colui che gli fece cadere il Governo e ne prese il posto? Renzi è anche uno dei padri del Governo Conte II, Governo che è stato fatto cadere da lui stesso. Certamente, la politica è anche arte del compromesso ma le caratteristiche dell’uomo di Rignano sull’Arno e della Leopolda sono note a tutti. Egli dice una cosa ma è sempre pronto a fare il contrario non appena gli è possibile.
Il caso del Governo Letta è da manuale. Basti ricordare anche ciò che disse nel 2016, prima del referendum nel quale fece votare la sua riforma costituzionale. Diceva che avrebbe smesso di fare politica se avesse perso il referendum. Il referendum fu perso ma Renzi è ancora lì. Dunque, Letta si fiderà di Renzi e gli tenderà una mano o cercherà di limitarlo o di escluderlo, sapendo del suo “estro”? Sembra quasi che vi sia stata una vendetta della storia.