Antonio Di Pietro, intervistato dal Corriere della Sera, rivendica il fatto di non essere “isolato”: "Isolato io? Ma sono i partiti che si sono isolati dai loro elettori, che hanno scelto di tradire il mandato e la Costituzione. Il governo è sostenuto da tutti e dal contrario di tutto. Noi siamo fermi a dov’eravamo e rispettiamo il mandato degli elettori". Insomma, per il leader dell’Italia dei Valori il suo isolamento è ormai “un luogo comune”.
"Il Paese si sta rendendo conto dell’ipocrisia del Palazzo e della violazione della volontà popolare" attacca l’ex pm spiegando che "per Monti l’emergenza poteva valere tre mesi, ma non ora”. Secondo Di Pietro, infatti, l’attuale premier “non è altro che un Berlusconi rivestito a festa. Ogni giorno ci dice che va meglio. Ma per chi?".
Di Pietro, a proposito dei grillini, spiega di guardarli con “rispetto”, tuttavia “noi siamo diversi: oltre alla protesta, vogliamo dare qualcosa di più" e Sel "ci penserà due volte a tradire i suoi elettori".
Ed ecco l’attacco a Bersani: “Vediamo se vuole andare a letto con chiunque. Un Casini o un casino si trova sempre, ma è la storia di una notte. Il primo test lo facciamo in Sicilia, alle Regionali".
Quanto allo scontro sulla trattativa Stato-mafia Di Pietro ribadisce che "c’è un’inopportunità politica grande come una casa. Napolitano, che per sette anni non si è posto il problema, nonostante altre intercettazioni, se ne ricorda quando un potente gli chiede di intervenire sulla magistratura. Dovrebbe scusarsi con gli italiani per la sua prepotenza e non pretendere di metterci sopra la cappa per non farlo sapere". E quella di Luciano Violante che ha parlato di "populismo giudiziario" è "una posizione prepotente, irridente, strafottente".
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