Antonio Di Pietro su Silvio Berlusconi che torna candidabile, “ma i cittadini non si devono lasciar prendere in giro da tutti questi portavoce che dicono che finalmente giustizia è fatta. La riabilitazione, proprio per il termine tecnico, significa che uno è riabilitato in quanto è stato condannato, ha scontato la pena, sono passati ulteriori tre anni e può essere riabilitato”. “Non è che se a un assassino danno 20 anni di carcere una volta esaurita la pena ridiventa innocente. La riabilitazione dice semplicemente che un condannato dopo che sconta la pena può essere riabilitato. Gioire perché si è stati condannati è masochista…”.
Sul dialogo governativo tra Lega e M5S: “A Salvini e Di Maio quando Mattarella ha suonato la campanella del tutti a casa avranno fatto quadrato tutti i parlamentari che a casa non ci volevano tornare. Questo – commenta Di Pietro a Radio Cusano Campus – è un Governo per l’emergenza per restare in Parlamento, non è un Governo politico per risolvere chissà cosa”.
Prima di giudicare, tuttavia, “bisogna vedere che cosa saranno in grado di fare. Mi fa riflettere che ancora non siano stati individuati il Premier e i Ministri. Di Maio dice che sta scrivendo la storia, ma prima la si fa la storia, poi la si scrive. E la storia la scrivono gli altri su di te, non è che te la scrivi da solo. Certamente anche il Partito Democratico poteva rappresentare un’alternativa se avesse accettato di dialogare con il Pd. Anche se qualora questo Governo dovesse far male, la colpa sarebbe di chi ne fa parte. Non del Pd”.