“Non siamo davanti ad un problema contingente”, dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una lettera inviata al Sole24Ore a proposito delle conseguenze della guerra in Ucraina su imprese e famiglie italiane e sull’economia del Paese in generale. “C’è una concentrazione di fattori rilevanti che impone una diversa attenzione da parte nostra. Elementi che richiedono di rilanciare, in sede europea, quello spirito di collegialità che ha caratterizzato la prima risposta al Covid-18, e che oggi dovrebbero portarci ad affrontare tutti insieme la sfida per stabilire un tetto massimo al prezzo del gas; o a realizzare, a livello transatlantico, un coordinamento ancor più rilevante su temi economici e strategici”, spiega.
“Le risposte a uno scenario così complesso e trasformativo non sono semplici e non possono essere solo di carattere emergenziale: implicano inoltre considerazioni che vanno assai al di là della delega politica affidatami, e un’azione di moral suasion a livello internazionale che il nostro Paese può sicuramente promuovere, ma non esercitare da solo”, sottolinea Di Maio. “Come parte dello sforzo profuso a sostegno dell’export in questa nuova fase, la Farnesina ha già avviato, tramite la sua Direzione Generale Sistema Paese, ed in coordinamento con le nostre rappresentanze diplomatiche e con il Polo dell’Export, diverse iniziative: per individuare nuove geografie per l’approvvigionamento di materie prime a costi sostenibili per il nostro sistema industriale; per riavviare attività e missioni di sistema orientate a portare il nostro Made in Italy su mercati che possano, strategicamente, mantenere e accrescere il nostro posizionamento nel mondo; per sfruttare tutte le opportunità offerte alle nostre imprese più competitive dalle gare di appalto promosse da Governi ed Organismi Multilaterali, grazie ad una più ampia azione di intelligence economica”.