Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, nel suo intervento alla riunione straordinaria con gli omologhi della Nato, parlando di Afghanistan ha detto che bisogna fare il possibile “affinché i diritti fondamentali, in particolare delle donne, delle ragazze e delle minoranze, per i quali ci siamo battuti, non vengano annullati”.
“Lo dobbiamo ai tanti che hanno sacrificato le loro vite e al nostro significativo investimento collettivo sul futuro di questo Paese. Non voltiamo le spalle all’Afghanistan”, ha aggiunto l’esponente del governo italiano.
“Chi detiene adesso il comando in Afghanistan deve capire che lo terremo d’occhio e lo considereremo responsabile, utilizzando tutta la nostra leva economica, compresi i finanziamenti. Stiamo seguendo da vicino le discussioni sul futuro governo – ha proseguito il titolare della Farnesina – e il nostro impegno sara’ subordinato a cio’ che fanno i talebani, non a cio’ che dicono”.
Per Di Maio è fondamentale che l’aeroporto di Kabul continui a funzionare per tutto il tempo necessario.
“La nostra priorita’ principale ora e’ la protezione dei civili”, ha affermato. “Nell’ambito delle operazioni gestite da noi, ci siamo gia’ occupati dell’evacuazione del personale Nato e di quello degli alleati, oltre che dei loro collaboratori locali e delle famiglie afgane, accogliendo immediatamente la richiesta del segretario generale Stoltenberg del 15 agosto. Allo stato attuale sono previste ulteriori evacuazioni. A tal fine, parte del personale dell’ambasciata italiana e’ stato trasferita in aeroporto e sta sostenendo questi sforzi”.
“Ora e’ fondamentale rimanere uniti e lavorare insieme, anche in coordinamento con l’Ue, per evitare l’ulteriore deterioramento della situazione umanitaria. E’ fondamentale che l’aeroporto continui a funzionare per tutto il tempo necessario, e in questo senso permettetemi di ringraziare Tony Blinken, che ho sentito nei giorni scorsi, e i nostri alleati statunitensi per il loro ruolo decisivo”.
Da Blinken a Guterres: contatti Di Maio per fronteggiare emergenza
Dall’Unità di Crisi della Farnesina, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, segue l’emergenza in Afghanistan a partire dalla questione principale: far rientrare in Italia i connazionali e i civili afghani che hanno collaborato con le nostre Istituzioni.
Varie le urgenze da affrontare per il ministro, che in questi giorni ha tenuto una fitta rete di interlocuzioni, a partire dal Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, con il quale Di Maio ha dialogato telefonicamente nella notte tra il 18 e il 19 agosto. Nella giornata di ieri, poi, la chiamata con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e la partecipazione al G7 Esteri.
Ma andando a ritroso, già dai primi giorni di crisi il capo della diplomazia italiana era entrato nel vivo dell’emergenza afgana stabilendo subito un contatto serrato con il premier, Mario Draghi, con l’Alto Rappresentante Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, e con gli omologhi europei, poi incontrati virtualmente nel Consiglio Affari Esteri straordinario dello scorso 17 agosto.
Il giorno prima Di Maio aveva parlato con il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, anche in vista della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri della Nato, prevista per oggi. Intanto, sempre oggi in mattinata, audizione al Copasir per il titolare della Farnesina, che il prossimo 24 agosto sarà in audizione anche davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.