L’ex-ministro degli Esteri Luigi Di Maio è di nuovo sulla bocca di tutti per una questione. Egli è stato proposto come inviato dell’Unione Europea nei Paesi del Golfo Persico per l’acquisto di petrolio e gas. Ora, tanti esprimono delle perplessità riguardo a questa candidatura. Infatti, Di Maio manca di esperienza. Per poter trattare con i Paesi arabi ne serve molta. La capacità di negoziazione si acquisisce appunto con l’esperienza. Nella cultura araba si deve saper contrattare. Di Maio potrebbe avere dei problemi a trattare coi venditori.
L’ex capo politico dei 5stelle manca anche di competenza. Per esempio, bisogna conoscere l’inglese in maniera fluente. Non basta conoscere quello di base e scolastico (A1 e A2, secondo il curriculum europeo), ma bisogna conoscerlo in modo tale da saperlo leggere, parlare e comprendere quasi come se fosse una seconda lingua madre. E’ questo il caso di Di Maio? Qualche dubbio c’è, viste anche le sue lacune nell’italiano. Basta ricordare i congiuntivi sbagliati.
L’ex titolare della Farnesina non si è dimostrato all’altezza neppure in geografia, visto che ha definito la Russia un Paese del bacino del Mare Mediterraneo. Certe gaffe fanno il giro del mondo.
Certamente, gli altri candidati al ruolo di inviato, come l’ex-ministro degli Esteri greco Dimitri Avramopoulos ed il ministro degli Esteri cipriota Markos Kyprianou, hanno maggiore esperienza e maggiori conoscenze. L’Italia avrebbe dovuto proporre qualcun altro. Figure come gli ex-ministri Franco Frattini e Giulio Terzi di Sant’Agata sarebbero state più che qualificate. Le figure valide c’erano e non si capisce come mai sia stato scelto Di Maio.
Nessuno vuole denigrare Luigi come persona, ma una critica a lui come politico si può fare, vista anche la recente esperienza di governo. Il rischio è che l’Italia faccia una brutta figura.