Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d’Italia eletto all’estero, interviene sul tema della cittadinanza, tornato di stretta attualità.
“Nel 1992, milioni di italiani nel mondo persero la cittadinanza. Prima di parlare di Ius sanguinis, ius soli, ius culturae e ius scholae, bisognerebbe risolvere questa vergogna che va avanti da 30 anni, un torto verso i nostri connazionali al quale si potrebbe riparare in pochissimo tempo”.
“Dopo ogni Olimpiade – continua Di Giuseppe – si riaccende il dibattito sul tema della concessione della cittadinanza nel nostro Paese, dimenticando l’ingiustizia fatta dall’Italia ai propri figli.
Ho ricevuto centinaia di lettere di nostri connazionali, tantissimi dei quali molto avanti negli anni, ormai al tramonto della vita, che desiderano solo tornare italiani e morire italiani. Restituiamogli il passaporto e poi affrontiamo il resto”.
“Prima di ottenere il doppio passaporto, sono stato un immigrato negli Usa e conosco perfettamente le difficoltà, la fatica, le speranze e i sogni di chi si sposta da un paese a un altro. I meccanismi per la concessione della cittadinanza vanno assolutamente rivisti in Italia, ma bisogna farlo nel giusto modo.
La sinistra attacca la maggioranza, invocando ius soli, ius culturae e ius scholae: dov’era quando ha avuto la possibilità di fare qualcosa? Non si gioca con le speranza di un essere umano”, conclude.