“Non c’è pace senza giustizia e oggi la sentenza dell’Aja rappresenta un atto di giustizia”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, senatore di Centristi per l’Europa a margine della sentenza pronunciata oggi dal Tribunale penale internazionale dell’Aja, che condanna all’ergastolo il generale serbo-bosniaco Ratko Mladic confermando dieci degli undici capi di imputazione, tra i quali il genocidio compiuto a Srebrenica nel 1995.
“La sentenza mette il punto su una pagina buia e dolorosa della storia recente, che trova nel genocidio di Srebrenica uno dei suoi eventi drammaticamente più simbolici. La condanna all’ergastolo del generale Mladic, incluso il riconoscimento del genocidio compiuto a Srebrenica che chiarisce chi fu l’aggressore e chi la vittima, rappresentava infatti un dovere per la comunità internazionale e in particolare per la comunità Europea, che oggi è più che mai è chiamata mantenere vivo il ricordo, premessa indispensabile per ragionare sul futuro dell’area balcanica. Il nostro impegno non si ferma qui – prosegue Di Biagio – ma deve proseguire per favorire quel processo di stabilizzazione dell’area che prevede un percorso ancora lungo”.
Di Biagio conclude: “Anche l’Italia deve fare la sua parte in questo processo, iniziando dalla ratifica della Risoluzione del Parlamento europeo del 15 gennaio 2009 su Srebrenica che, nel proclamare l’11 luglio come giorno di commemorazione del genocidio di Srebrenica, sia l’occasione per favorire una memoria condivisa che lungi dal voler reiterare rancori, rappresenti lo strumento per alimentare e custodire il germe di una pace durevole la cui cura è affidata alle nuove generazioni”.
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