Alessandro Di Battista interviene sul blog delle Stelle per dire la sua sulla questione che riguarda lo Stadio della Roma.
“Vi dico che se avessimo pensato che la nascita, la crescita e le vittorie del Movimento 5 Stelle avrebbero sconfitto la corruzione non ci saremmo sgolati per cinque anni nel chiedere più risorse per le intercettazioni, gli agenti sotto-copertura da infiltrare nella pubblica amministrazione e lo stop alla prescrizione nel momento in cui inizia il processo. Ora queste proposte possono diventare leggi dello Stato. Coraggio!”.
“Inoltre – prosegue – è urgente intervenire sul conflitto di interessi, che riguarda il Paese intero, non Berlusconi e basta! Al contrario non è affatto urgente – anche perché sarebbe del tutto fuori dal tempo – l’eliminazione dei limiti all’uso dei contanti”.
“Ho letto che ne ha parlato, a titolo personale, Salvini. Ognuno ha il diritto di esprimere la sua opinione ma questa proposta, non essendo contenuta nel contratto di governo, non si farà. La strada giusta è proprio quella indicata da Luigi: eliminare i costi sull’uso del bancomat”.
Poi una replica a Sallusti, su Facebook: “Il Giornale di Sallusti – vassallo del Berlusca – mi dedica addirittura la prima pagina. Che onore! Ovviamente scrive le solite menzogne giornaliere: “Il moralista Di Battista in USA con i soldi di Berlusconi”. Sallusti, mi creda, la comprendo”.
“Immagino che anni a fianco della Santanche’ avranno pregiudicato le sue capacita’ di ascolto ma via, un po’ di impegno. Ho firmato un contratto con Il Fatto Quotidiano e con ILOFT, la TV del gruppo editoriale. Proprio adesso (1.54 del mattino) sto lavorando ad un reportage sulla Silicon Valley e sui senza tetto. Basta informarsi. Se invece, come credo, e’ la malafede a guidare la sua penna evidentemente deduco che il suo padrone quella mia sortita di qualche mese fa sotto la sua dimora proprio non riesce a mandarla giu’. Me ne rallegro”.
“Sapevo che leggere la sentenza Dell’Utri ad Arcore non mi avrebbe procurato le simpatie del morente mondo berlusconiano ma non pensavo ad una tale attenzione anche oggi che non sono piu’ un parlamentare e che mi trovo a migliaia di km dalla sua Milano, quella stessa Milano da cui partivano i pagamenti a Cosa Nostra da parte del suo padrone (a proposito, non mi ha mica querelato per questa cosa, cortesemente glielo rammenti, non vorrei che non mi considerasse piu’). Ad ogni modo tutta pubblicità”.
“Se ho strappato un bel contratto con Il Fatto – conclude Di Battista – e’ anche grazie a questa sua morbosa attenzione. Quindi grazie di cuore da parte mia e da parte della mia famiglia. Buona giornata”.