Bill de Blasio, sindaco democratico di New York, è in Italia, assieme ai suoi familiari, per visitare i luoghi di origine della sua famiglia e per avere contatti con autorità istituzionali e religiose. Suscita emozione il ritorno del capo di una delle più importanti metropoli del mondo nei paesi meridionali dai quali i suoi nonni sono partiti per l’America. Come milioni di altri italiani. Così come ha un forte senso evocativo l’incontro con Papa Francesco, oltre che per le implicazioni politiche, per il fatto che due italo-discendenti siano accomunati dalla responsabilità di rappresentare due grandi potenze del mondo”. Così in una nota congiunta si esprimono i deputati del Pd eletti all’estero, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta.
“Nell’incontro che de Blasio ha avuto con il Ministro degli Esteri Federica Mogherini sono emersi motivi che ci sembra utile richiamare. Innanzitutto l’amicizia tra Italia e Stati Uniti, affidata prima che ai rapporti bilaterali, ai legami sociali e culturali fra i due popoli nati e cementati attraverso la storia di emigrazione degli italiani. In secondo luogo il comune impegno per il cambiamento, che ha segnato la vicenda politica di de Blasio e che oggi rappresenta il connotato più diretto del Governo Renzi, come lo stesso sindaco di New York ha riconosciuto. I due rappresentanti politici hanno previsto, anzi, un loro nuovo incontro in settembre a NY per condividere con la comunità italoamericana questa prospettiva. A partire da un rafforzato impegno per limitare le disuguaglianze sociali e le disparità economiche, che la crisi ha approfondito in Italia e in Europa, ma che non risparmiano nemmeno una società avanzata come quella americana. Il semestre italiano – ha detto de Blasio – può essere l’occasione finalmente per un’inversione di rotta delle politiche di puro rigore e per un impulso a quelle di espansione. Un ulteriore motivo di dialogo è stato l’impegno per la pace, quanto mai necessario in queste settimane, che ha come obiettivo più necessario e immediato quello di una tregua umanitaria a Gaza”.
“Nella visita di de Blasio in Italia, c’è infine un significato che non è stato esplicitato nel corso degli incontri che egli ha avuto e che forse è il messaggio inespresso ma fondamentale: la necessità di guardare al complesso e variegato mondo degli italiani all’estero con maggiore convinzione e costanza, soprattutto in una fase di difficoltà come quella che attraversiamo. E’ un messaggio che vale per l’opinione pubblica e per la classe dirigente del nostro Paese, non solo per quella politica. La figura di Bill de Blasio rappresenta una delle punte più in vista di un iceberg profondo che si estende in molte società del mondo. Una grande rendita di posizione che in questo momento può essere un fattore importante di sostegno e di internazionalizzazione per l’Italia. A condizione che non ci si limiti alle evocazioni, ma che si adottino politiche mirate per valorizzarla e tradurla in fatti concreti in diversi campi, da quello culturale a quello commerciale. Per quanto ci riguarda, continueremo a fare la nostra opera di convinzione in sede parlamentare, ad iniziare dai provvedimenti finanziari che saranno adottati nei prossimi mesi, affinché questa consapevolezza si accresca e dia i suoi frutti”.
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