Il premier Matteo Renzi nomini un ministro per le Pari Opportunita’: e’ quello che chiedono, in una mozione, le deputate di Forza Italia Elena Centemero, Deborah Bergamini, Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo, che stamani hanno illustrato in un convegno alla Camera i motivi della necessita’ di ripristinare questo dicastero. La richiesta avviene alla vigilia dell’entrata in vigore della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul. L’Italia, come ha sottolineato l’ex ministro Carfagna, e’ stato uno dei primi Paesi a ratificarla.
"E’ una battaglia che va combattuta su piu’ fronti, che ha bisogno di un condottiero, qualcuno che possa farsi portavoce del dolore di queste donne. Questo ‘megafono’ e’ sempre stato rappresentato dal ministro per le Pari Opportunita’". "Senza spirito polemico, ma con spirito costruttivo – ha aggiunto Carfagna – ci rivolgiamo al governo perche’ capisca l’importanza di avere un ministro o un sottosegretario con delega alle Pari Opportunita’. Non basta nominare un governo con meta’ donne o mettere donne capilista alle europee". "Non capiamo perche’ il premier abbia avocato a se’ questa delega" che "richiede tanto impegno" ha aggiunto, a cominciare dal compito di vigilare che le norme e le leggi aiutino e non ostacolino le donne e la parita’.
Stefania Prestigiacomo, secondo ministro per le Pari opportunita’ della storia repubblicana dopo Anna Finocchiaro (il dicastero venne istituito dopo la Conferenza di Pechino del 1995), ha definito "straordinario" il "bilancio del lavoro fatto da me e Mara Carfagna" citando tra l’altro "la modifica dell’art. 51 della Costituzione, la legge contro le mutilazioni genitali femminili, quella contro la riduzione in schiavitu’ e il traffico degli esseri umani, le norme contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro e l’istituzione dell’Unar (Ufficio antidiscriminazioni razziali) "che a breve diventera’ Ufficio nazionale contro tutte le discriminazioni e che pochi giorni fa ha conquistato 7 milioni di fondi comunitari, pur senza alcuna guida politica".
"E’ indispensabile nominare un ministro – ha incalzato – perche’ siamo contenti che la delega la eserciti Renzi, che abbiamo il governo piu’ ‘rosa’ della storia, ma la battaglia per Pari opportunita’ non e’ solo questo, e’ anche quella che si fa ogni giorno dando voce alle centinaia di donne e uomini vittime di abusi, violenza, discriminazioni. Il Ministero e’ un presidio per dare voce ai piu’ deboli".
"Il Governo risolva il problema all’interno della sua maggioranza per il quale non e’ stato possibile nominare un ministro. La riduzione del numero dei ministri e’ sacrosanta, ma i fondi della spending review invece che spenderli per la spesa pubblica andrebbero investirli su questo" ha detto Prestigiacomo. "La nostra e’ una battaglia senza retorica – ha concluso Deborah Bergamini – se davvero pensiamo che questo tema sia una priorita’ per il nostro paese, credo che Renzi ci dara’ ascolto rapidamente".
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