The Bulletin, storica testata in lingua inglese per gli expat in Belgio, ha scelto Benedetta Dentamaro, segretario del Comites di Bruxelles, per lanciare una serie di interviste sulle varie comunità di emigrati nel Paese. Dentamaro ha parlato della protezione dei diritti dei cittadini e della promozione della cultura italiana. “Sono segretario generale e membro del board di Bruxelles, Brabant e Fiandre del Comites. Sono coinvolta in tutte le iniziative che sono legate ai diritti e alla cittadinanza (sono un avvocato di professione) e anche negli eventi culturali”, ha spiegato Dentamaro.
“Dopo aver vissuto a Bruxelles per un po’ ho compreso di voler fare qualcosa di utile per i miei connazionali. Cercando su internet ho trovato le norme che stabiliscono la creazione dei Comites – ha proseguito nell’intervista – Ho incontrato alcune persone, ho creato una lista di candidati e mi sono presentata per le elezioni e voila!”.
Il Comites, creato nel 1985, esiste in ogni città del mondo “con almeno 3.000 italiani residenti permamenti”. “In Belgio dove la comunità italiana è ampia ce ne sono cinque: Bruxelles, Mons, Liegi, Charleroi e Genk. I Comites possono fare molte cose, promuovere la comunità italiana con attività culturali in collaborazione con associazioni e istituzioni italiane”, ha spiegato. “E’ molto importante anche cooperare con tutti i consolati italiani in Belgio per proteggere i diritti degli italiani nei rispettivi distretti”.
In particolare durante la pandemia e il primo lockdown, ha spiegato Dentamaro, “abbiamo ricevuto molte richieste di assistenza e aiuto dagli italiani che volevano tornare in Italia. Abbiamo fornito supporto per i servizi consolari e l’ambasciata per organizzare i rimpatri”. Dentamaro ha poi parlato della comunità italiana e di come è radicata in Belgio con “una migrazione che va indietro di 70 anni”. Il Comites di Bruxelles ha “raccontato la storia della migrazione italiana in Belgio in un fumetto prodotto l’anno scorso dal ministero degli Esteri italiano”.
“All’inizio non fu facile per i migranti. Gli italiani venivano per lavorare nelle miniere di carbone ed erano discriminati, quindi la loro integrazione era limitata e vivevano in condizioni terribili. Non fu facile riacquisire la loro dignità”. L’ex premier Elio Di Rupo “faceva parte dell’ondata di italiani che riuscirono a integrarsi nella società belga. Molti lasciarono i loro passaporti italiani”. L’emigrazione italiana è cambiata nei decenni “specialmente con tanti italiani venuti per lavorare nelle istituzioni europee”. Oggi “c’è un’altra ondata” non solo di cervelli ma di varie professioni e studenti che “vengono in Belgio a causa della mancanza di opportunità in Italia”.
Dentamaro ha poi parlato delle iniziative del Comites, tra cui “un secondo webinar su questioni fiscali per gli italiani residenti in Belgio” e gli eventi per la celebrazioni dei 700 anni di Dante. Inoltre il Comites organizza il Grand bal d’italie di “cui vado molto fiera”, un evento di beneficenza che “ho organizzato per la prima volta nel 2016 con un gruppo di amici”. Adesso è un appuntamento annuale in cooperazione con l’Istituto italiano di cultura di Bruxelles e sotto gli auspici dell’ambasciata. “L’obiettivo non è solo divertirsi ma promuovere un aspetto diverso della cultura italiana ogni anno: il cinema, l’opera, la moda, il design, il folkore, la musica e la gastronomia. Quest’anno l’organizzeremo e sarò incentrato sul centenario del regista Federico Fellini”.