Denis Verdini, ospite a Porta a Porta, spiega la posizione di Ala, il suo movimento: "Siamo liberi e autonomi e in piena autonomia decidiamo che fare su ogni provvedimento del governo. Alla Camera, per fare un esempio, così come è impostata la questione del conflitto di interessi io non la voterei. E’ lesiva della democrazia e così come è stato impostato mi sembra un tema mal posto". "Votare per i provvedimenti del governo Renzi non è un atto di generosità ma di convincimento", ha aggiunto il leaer di Ala al Senato.
Sul ddl sulle unioni civili “non c’è stata nessuna trattativa per votare la fiducia. E’ una decisione che portiamo avanti non per tenere la poltrona fino al 2018, è la nostra coerenza di fare diventare la legislatura costituente e fare le riforme". "Io ho la fama di essere bravo a fare trattative, ma non abbiamo preso 3 vicepresidenti di commissioni. Ci hanno escluso dalla minoranza perche abbiamo votato le riforme costituzionali che votai anche in Fi, c’è una certa coerenza in questo. La maggioranza ce le ha date non è stata una trattativa. Noi non dobbiamo prestarci a una strumentalità pur se chiamati a esserlo, il Pd si risolva i suoi problemi. Io – e noi – abbiamo risolto i nostri problemi con la coerenza di una legislazione costituente che deve dare i suoi frutti , grazie a noi le riforme sono state realizzate". I verdiniani del gruppo di Ala (Alleanza Liberalpopolare – Autonomie) hanno attualmente tre vicepresidenze nelle commissioni Finanze, Bilancio e Difesa del Senato, andate ai senatori Eva Longo, Pietro Langella e Giuseppe Compagnone.
Per Verdini "Renzi ha una forza e una vitalità che mi ricorda qualcuno, anche io sono innamorato della politica, Renzi non e’ un chiacchierone, e’ risoluto, fa ciò che dice, vedo realizzare tante cose che erano questioni del centrodestra". Denis è in grande sintonia con Renzi: "Il buon presidente del consiglio" Renzi secondo Verdini "oggi paga in Europa uno scotto del comportamento gravissimo della sinistra antiberlusconiana. Era una brutta abitudine, nel ventennio di Berlusconi, quella della sinistra di andare in Europa e parlare male del governo di Berlusconi.Questo presidente del consiglio e’ ottimista, parla della nazione, dice quanto e’ bella e rivendica l’italianità. Si può fare la stessa cosa, dopo averla subita? Io non credo".
“Le cose sono cambiate rispetto all’inizio della legislatura e con l’avvento dell’attuale presidente del consiglio Renzi, un premier giovane che da solo ha conquistato il Pd e poi é diventato presidente del Consiglio". "Oltre che alla sua gioventù Renzi è anche pragmatico, a differenza di qualche suo collega. Lui dice se i voti non ce li ho qualcuno me li deve dare. Non e così ipocrita, o sporco come qualcuno vorrebbe delineare, mi sembra semplice. C’è una battaglia nel Pd fra visioni profondamente diverse, quella innovativa di Renzi e quella della ditta", di Bersani e D’Alema, ha aggiunto.
Cosa mi accomuna a Matteo Renzi? "La fiorentinita’. Siamo franchi, diretti, siamo un po’ spregiosi, due tipi alla Monicelli". E a chi gli chiese se, dopo il referendum, entrera’ strutturalmente in maggioranza, Verdini risponde: “I matrimoni si fanno in due e non e’ vero che Renzi mi ama”. Comunque “da qui alla fine della legislatura non ci tireremo indietro. Non avendo fatto trattative, non abbiamo chiesto ministri e sottosegretari. Non siamo organici". Per Verdini “è inevitabile un percorso" federativo delle forze di centro, "ma al momento non c’e’ questa cosa. Sarebbe sbagliato anticipare i tempi".
La minoranza del Pd? "Dai partiti si entra e si esce… Io sono diventato il punto di riferimento delle loro crisi. Il Pd ha celebrato un congresso, Renzi lo ha vinto: fa delle cose e la fa decidendo prima nella direzione del suo partito. Risolvono il problema da soli". "Non c’è nessun accordo tra me e Berlusconi. C’è solo un grande rispetto, il resto è pettegolezzo. Quando è caduto il patto del Nazareno io ho scelto di continuare con il lavoro delle riforme", perché credo in questa "legislatura costituente".
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